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Agcom, atti al Tribunale dei ministri

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La Procura di Roma conferma l'impianto accusatorio e chiede nuovi accertamenti

Eleonora Crisafulli
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Dopo il passaggio dalla Procura di Trani a quella di Roma, il fascicolo sul caso Agcom passa al Tribunale dei ministri. L'inchiesta sulle presunte pressioni esercitate dal premier Silvio Berlusconi sul commissario Giancarlo Innocenzi per la chiusura di"AnnoZero" non sarà dunque archiviata, almeno per il momento. Lo hanno  stabilito il procuratore Giovanni Ferrara, l'aggiunto Alberto Caperna e i pm Caterina Caputo e Roberto Felici, confermando l'impostazione accusatoria dei colleghi pugliesi. Nuovi accertamenti - I magistrati, nel trasmettere gli atti, chiedono al Tribunale dei ministri di svolgere nuovi accertamenti e in particolare: la trascrizione delle telefonate, giunte in forma riassuntiva da Trani; l'acquisizione di alcuni documenti dall'Agcom e dalla Rai; l'audizione di circa quindici persone informate sui fatti in quanto coinvolti nelle intercettazioni. Tra questi vi sono il direttore generale della Rai, Mauro Masi, lo stesso Innocenzi e il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò. Il presidente del Consiglio resta quindi indagato per concussione e minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Parti offese sono Masi, Innocenzi e l'Authority. Il tribunale avrà 90 giorni per le sue determinazioni e i nuovi atti istruttori da ritrasmettere alla procura capitolina.

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