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Maroni, contro la violenza negli stadi tolleranza zero

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"Il daspo andrebbe dato anche a certi giocatori. Ho visto un giocatore esultare dopo una partita e un altro che gli dà un calcio"

Eleonora Crisafulli
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Dopo gli ultimi episodi fuori e dentro i campi, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni interviene contro la violenza negli stadi, annunciando tolleranza zero contro l'irruenza di tifosi e giocatori. Nel suo discorso al Memorial Giampaolo Bardelli di Pistoia, il ministro propone di estendere il divieto di accesso allo stadio per i tifosi violenti anche ai calciatori: «Il daspo andrebbe dato anche a certi giocatori. Ho visto un giocatore esultare dopo una partita e un altro che gli dà un calcio, in mondovisione: sono esempi negativi. L'azione delle forze dell'ordine è meritoria, ma non basta. Le squadre di calcio devono rendersi conto che se non sanzionano questi comportamenti, non bloccano il diffondersi di esempi negativi». Maroni si rivolge direttamente ai club, ribadendo che «il mondo dello sport deve far cessare i comportamenti omertosi. Molte società sono soggette a un ricatto delle tifoserie organizzate. Ricatti fatti da certi tifosi che, se non gli viene dato un certo numero di biglietti gratis, vanno allo stadio e tirano i petardi, e le società così vengono multate. Questo rapporto va modificato e le società devono intervenire». Daspo ai genitori - Lontani dagli spalti dovrebero restare anche quei genitori che incitano i figli piccoli a comportamenti violenti sui campetti di calcio: «Spesso il sabato vado a vedere mio figlio piccolo giocare a calcio, e sento genitori che incitano bambini di 11, 12 anni a spaccare le gambe agli avversari in campo». Occorre invece «trasmettere prima di tutto i valori dello sport, educare ai principi di lealtà e sana competizione». Oggi sono 4.000 in Italia le persone che non possono andare allo stadio perché colpite da daspo. Solo nell'ultimo campionato i daspo sono 1.500, sui 4.000 degli ultimi 5 anni: «Questo vuol dire che c'è stato un ritorno della violenza tra le tifoserie».

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