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Napolitano: 25 aprile data di unità nazionale

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Il capo dello Stato stringe la mano a Berlusconi. "Rinnoviamo l'identità dell'Italia"

Albina Perri
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Napolitano e Berlusconi si sono stretti la mano nel nome del 25 aprile. Il presidente della Repubblica ha detto che "Il 25 aprile è non solo festa della Liberazione: è festa della riunificazione d'Italia". Nel suo intervento al Teatro La Scala per il 65mo anniversario della Liberazione, il Presidente della Repubblica ha rievocato lo spirito che animò i Costituenti e auspicato che questo anniversario sia celebrato con «una rinnovata identità e unità della nazione italiana».  "Sghangherate battute" le polemiche sull'anniversario, il prossimo anno, dell'Unità d'Italia. "Quella unità", sottolinea il capo dello Stato nel suo discorso al teatro alla Scala di Milano, "rappresenta oggi, guardando al futuro, una conquista e un ancoraggio irrinunciabili". Napolitano s'è poi commosso ricordando Pertini. "E' stato un onore per l'Italia, un onore per la Repubblica, averlo tra i suoi presidenti", ha detto. Il capo dello Stato ha esortato le istituzioni politiche ed educative "a far conoscere e meditare vicende collettive ed esempi personali che danno senso e dignità al nostro essere italiani" come appunto quello di Pertini. "Un impegno siffatto è mancato, o è sempre rimasto molto al di sotto del necessario", ha detto. Napolitano ha anche risposto alle polemiche sul ruolo dei combattenti italiani nella guerra di Liberazione: "Grande sollievo per la Liberazione ad opera di patrioti e partigiani", dice Napolitano citando il diario di Benedetto Croce. "Chi può negare che l'apporto delle forze angloamericane fu decisivo per schiacciare la macchina militare tedesca, per scacciarne le truppe dal territorio italiano che occupavano e opprimevano?", chiede il capo dello Stato. "Certamente nessuno, ma è egualmente indubbio che il generoso contributo italiano, contro ogni comodo e calcolato attendismo, ci procurò un prezioso riconoscimento e rispetto". Napolitano ha citato  il discorso tenuto da Berlusconi un anno fa ad Onna, in Abruzzo. "Il nostro paese ha un debito inestinguibile verso quei tanti giovani che sacrificarono la vita per riscattare l'onore della patria ricordando con rispetto tutti i caduti senza che 'questo significhi neutralità o indifferenza. Si tratta in effetti", ha ribadito il presidente della Repubblica, "di celebrare il 25 aprile nel suo profondo significato nazionale. E' così che si stabilisce un ponte ideale con il prossimo centocinquantenario della nascita dello Stato unitario". Infine, l'ennesimo appello a "una comune assunzione di responsabilità" tra le forze politiche per superare i problemi che si sono venuti accumulando nei decenni dell'Italia repubblicana, talvolta per eredità di un più lontano passato. Occorre", ha concluso, "uscire dalla spirale di contrapposizioni indiscriminate".

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