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Bocciate le insegnanti madrelingua

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Uno studio israeliano ne mette in discussione l'efficacia

Roberto Amaglio
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Era uno status simbol di molte scuole e insegnanti che impartivano ripetizioni. Insegnante madrelingua, ossia sinonimo di qualità e apprendimento rapido e sicuro. Invece a stravolgere questo assioma arriva lo studio realizzato da un professore israeliano di psicologia, Zohar Eviatar, e pubblicato sul Journal of Psycholinguist Research: I risultati e le conclusioni sono chiare: gli studenti che imparano una seconda lingua da un insegnante che ha un accento simile al proprio apprendono più rapidamente e con meno fatica. Una bella mazzata per gli amanti dell'accento oxfordiano stretto, quindi, bocciati perché, più che far apprendere la lingua e le regole, costringerebbero a uno sforzo aggiuntivo gli studenti, impegnati più a decodificare la pronuncia stretta e le lettere aspirate che non a capire il succo del discorso. Ma lo studio assume una rilevanza incrdibile negli USA, dove i risultati sono stati riletti e interpretati anche in chiave politica. Lo studio, infatti, è stato ripreso oggi in un articolo del Washington Post per confutare la recente decisione dell'Arizona di rimuovere dalle classi piene di ragazzi ispanici che cercano di imparare l'inglese professori con un forte accento ispanico. Tale provvedimento rientra infatti nelle severe misure contro l'immigrazione clandestina, adottate dallo stato americano e già criticate sia dall'amministrazione Obama che da numerose star.

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