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Si inizia a parlare di austerità anche in Italia

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Il calo delle borse fa aumentare i timori. Tremonti al lavoro

Roberto Amaglio
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Siamo solo alle anticipazioni, ma sicuramente il venerdì nero delle borse ha contribuito ad accelerare anche in Italia le discussioni sulle misure d'austerità che, dall'Inghilterra alla Spagna, passando per il Portogallo, la Romania e la Grecia, sono più che mai al primo punto dell'agenda politica. Il ministro Giulio Tremonti e il ministro Renato Brunetta, infatti, stanno lavorando a quella manovra correttiva stimata intorno ai 25 miliardi di euro che dovrebbe contribuire a mettere in salvo i conti nostrani. Ovviamente, non basteranno le misure "piacevoli" e populiste caldeggiate ieri dal ministro leghista Roberto Calderoli. Sul tavolo degli economisti del governo, infatti, ci sarebbe la ridiscussione del rinnovo del contratto triennale del pubblico impiego, il quale rischia di slittare ad anni più felici, rimandando contemporaneamente l'attuazione di una riforma a 360° della Pubblica Amministrazione. Niente discorsi su premi di produttività e incentivi per i meritevoli, quindi, ma il rischio è che la manovra comporti un giro di vite che andrà a bucare le tasche e i portafogli dei dipendenti pubblici italiani: in tal senso dai rubinetti statali verrebbero erogati in media 20 euro in meno al mese. Così facendo, il risparmio complessivo sarebbe di circa 5 miliardi in due anni, da aggiungere agli 800 milioni che verrebbero risparmiati dal blocco delle assunzioni e al miliardo e mezzo l'anno legati al risparmio delle spese. Ipotizzato anche un allungamento dei tempi della erogazione delle liquidazioni degli statali (che salirebbe a 6 mesi), oltre al blocco degli scatti di anzianità per alcune categorie, come i magistrati e i professori universitari. Ciò che dovrà rimanere in cassa, verrà poi risparmiato sulla spesa dei ministeri e sui trasferimenti agli enti locali.

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