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Gb, la regina presenta l'austerità

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Nel discorso di apertura del Parlamento Elisabetta II annuncia tagli e interventi per la riduzione del deficit

Eleonora Crisafulli
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La crisi arriva anche in Inghilterra, dove a fare i conti oggi è la regina Elisabetta II, giunta a Westminster per l'apertura solenne del Parlamento nella camera dei Lord. La signora di Buckingham Palace legge il programma del nuovo governo della coalizione Tory-Lib/dem, guidata dal premier David Cameron: nei prossimi 18 mesi si procederà con profondi tagli nelle spese dei servizi pubblici e dei ministeri e non mancheranno riforme politiche (innanzitutto un referendum elettorale per rendere il sistema più rappresentativo), un sostanziale ridisegno del sistema scolastico e l'abolizione della carta d'identità obbligatoria introdotta dai laburisti. Ma «le prime priorità - ha sottolineato la regina - sono quelle di ridurre il deficit e ripristinare la crescita economica. Il nuovo programma legislativo del governo sarà basato su libertà, giustizia e responsabilità. Il governo di coalizione intraprenderà azioni per tagliare il deficit e per rendere le tasse e i benefici più semplici e giusti. Prometto di riportare la fiducia nella politica, inclusi i termini fissati di cinque anni per i Parlamenti e il diritto di richiamare i ministri corrotti, creando un camera dei Lord completamente o principalmente eletta e riformando il sistema di finanziamento dei partiti».

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