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Trapianti, sì alle donazioni di "samaritani"

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Fazio: "Solo dopo una valutazione psicologica e nel rispetto della privacy"

Eleonora Crisafulli
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Via libera alle donazioni di organi da parte di "samaritani". Il Consiglio superiore di sanità ha espresso "un parere articolato sul tema, in cui ritiene ammissibile questa pratica, nel quadro normativo esistente". Ad annunciarlo è il ministro della Salute, Ferruccio Fazio,  in occasione della presentazione a Roma della Giornata nazionale per la donazione e trapianto di organi e tessuti del 30 maggio. Il Css ha stabilito che l'operazione avvenga "dopo una valutazione psicologica e psichiatrica del donatore e nel rispetto della privacy, escludendo qualsiasi contatto tra donatore e ricevente. Il meccanismo attraverso cui potrà avvenire questa pratica, detta di "cross over" prevede che il ricevente si procuri un donatore samaritano e se esso non è compatibile, sempre nel totale anonimato, avrà diritto a ricevere un organo da un altro donatore. L'organo del primo donatore samaritano potrà a quel punto andare a un altro ricevente. Quindi c'è una doppia donazione». Il parere del Css si pone «in sintonia con il precedente, elaborato dal Comitato nazionale di bioetica», ha concluso Fazio. Donatori sulla carta d'identità - Fazio ha poi annunciato che la volontà o meno di donare i propri organi potrà essere espressa anche sulla carta d'identità: "Il Parlamento ha approvato da poco un dispositivo legislativo in cui viene stabilita la possibilità, e non l'obbligatorietà, per il cittadino che lo voglia di esprimere la sua volontà sulla donazione nel documento d'identità. Ora stiamo lavorando sui decreti attuativi per rendere fattibile questa possibilità, auspicata anche dall'Europa, che si aggiunge alle modalità già presenti nel nostro Paese".

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