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Terremoto ai vertici in Germania: si dimette il presidente Koehler

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Il capo dello Stato tedesco nel mirino per alcune frasi sull'impegno militare in Afghanistan

Michela Ravalico
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Come se Giorgio Napolitano si dimettesse. E' successo in Germania. Il presidente tedesco, Horst Kohler, ha annunciato le sue dimissioni, dopo le polemiche su alcune sue frasi sull'impegno militare della Germania in Afghanistan. Recentemente, Kohler aveva ammesso a una radio tedesca la necessità di certe operazioni militari all'estero per difendere anche degli interessi economici. Il presidente aveva in seguito affermato di essere stato frainteso e che le sue frasi non erano legate all'impegno militare tedesco in Afghanistan, fortemente osteggiato dalla popolazione. Negli ultimi giorni, la posizione del presidente era stata duramente criticata sia dall'opposizione, sia da esponenti della coalizione (Cdu-Csu, Fdp) guidata dalla cancelliera Angela Merkel. E venerdì scorso il ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, aveva preso le distanze dal presidente della Repubblica. La frase incriminata - "Un Paese delle nostre dimensioni, concentrato sull'export e quindi sulla dipendenza dal commercio estero, deve rendersi conto che gli sviluppi militari sono necessari in un'emergenza per proteggere i nostri interessi - aveva detto Koehler a una radio tedesca durante una visita in Afghanistan il 22 maggio scorso -, ad esempio per quanto riguarda le rotte commerciali o per impedire instabilità regionali che potrebbero influire negativamente sul nostro commercio, sull'occupazione e sui redditi". Kohler, 67 anni, ex direttore amministrativo del Fondo monetario internazionale, era in carica dal primo luglio 2004.

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