L'Italia sta con Israele. No alla risoluzione Onu
Contraria all'apertura di un'inchiesta internazionale, che comunque passa con 32 voti a favore
L'Italia sta con Israele. Il gesto di distensione del consiglio di stato guidato da Netanyahu (che in giornata ha liberato tutte le persone fermate durante il blitz sulla Freedom Flotilla) ha infatti convinto il Belpaese a votare contro la risoluzione Onu, incentrata sulla necessità di una missione internazionale per un'indagine approfondita sulle violazioni del diritto internazionale di cui Israele si sarebbe macchiata durante l'arrembaggio alla nave di aiuti umanitari partiti da Cipro. La votazione effettuata mercoledì pomeriggio a Ginevra, infatti, ha trovato la ferma opposizione dell'Italia, la quale ha sposato la linea già affermata in mattinata dal ministro degli esteri Franco Frattini. “Sono particolarmente grato al governo israeliano per la collaborazione offerta e alla nostra ambasciata a Tel Aviv per l'impegno con cui ha sin dall'inizio seguito la vicenda adoperandosi per la rapida liberazione dei nostri connazionali”. Gratitudine a Israele per la risoluzione della vicenda, ma soprattutto l'intenzione di dare credito al Paese guidato da Netanyahu anche per quel che riguarda sia la sovranità nazionale che il complicato processo di pace che, secondo Frattini, “non deve subire ripercuotersi per il blitz sulla flottilla”. Oltre all'Italia, tuttavia, la vicenda di Israele mette nuovamente a nudo la mancanza di unità dell'Onu. Sarà per la difficoltà del tema, sarà perché non si sono ancora chiarite le esatte dinamiche dell'intervento delle forze di polizia israeliane, ma sono stati molti i Paesi che non hanno votato la risoluzione. Infatti, per quanto la risoluzione votata dal Consiglio dei diritti dell'uomo dell'Onu sia stata condivisa in linea di principio da tutti i Paesi aderenti, la votazione sull'apertura di un'inchiesta internazionale e indipendente sul caso Israele si è chiusa con 32 voti favorevoli, nove astensioni (molti Paesi dell'Unione Europea, tra cui Francia, Gran Bretagna e Germania) e tre contrari: gli Stati Uniti, l'Olanda e, appunto l'Italia. Persino la Farnesina ha sottolineato questo aspetto, denotando come a livello europeo sia mancata una chiara presa di posizione sull'argomento. Nonostante le perplessità provenienti soprattutto dal vecchio continente, l'indagine internazionale è stata comunque approvata. Ora si attendono i provvedimenti concreti che l'Onu dovrà mettere in campo per attivare la missione.