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Guaio Inter. Capello resta in Inghilterra

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Senza il pretendente numero 1 per il dopo Mou, chi alla guida dei nerazzurri?

Roberto Amaglio
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Altro che pretendente tra i più qualificati. Altro che l'ideale sostituto di Mourinho. Altro che sogno di Massimo Moratti per il nuovo corso nerazzurro. Fabio Capello sulla panchina dell'Inter non si accomoderà. Questo pomeriggio, infatti, la Federazione Inglese ha confermato sul proprio sito che il ct italiano non si muoverà da Londra, rimanendo commissario tecnico di Rooney e compagni fino al 2012, ossia la scadenza del suo contratto. Insomma quella stretta di mano che aveva legato due anni fa i destini di Fabio Capello e dei vertici della FA è stata messa nero su bianco, con le speranze nerazzurre che vanno allegramente a farsi benedire. E ora? Con l'uscita di scena di Capello, il totoallenatore per trovare il sostituto dello Special One rischia di diventare una corsa agli ultimi pezzi rimasti sul mercato. Come un'amante dello shopping arrivato in ritardo all'apertura della stagione dei saldi, ora Moratti dovrà mettersi d'impegno per individuare uno dei pochi tecnici di fama internazionale ancora rimasti liberi sulla piazza. E non sono molti. Quattro, infatti, sono i nomi più o meno concreti che sono rimasti nell'agenda del patron interista. Il primo – e probabilmente meno fattibile – è quello di Pep Guardiola, l'allenatore del Barcellona dei record dei vari Messi, Pedro e, ora, pure Villa. Difficile che lo spagnolo possa abbandonare quella panchina su cui si è ritagliato un posto nella storia calcistica, vincendo a cavallo della stagione 2008/09 e 2009/10 tutto ciò che c'era da vincere. Rimanendo in tema di spagnoli, l'altro nome è quello di Rafa Benitez, allenatore in rotta con il Liverpool. Di Benitez si è già detto tutto, già da quanto il suo nome era accostato alla Juventus. In questo caso le reticenze non sarebbero del trainer, quanto piuttosto della società nerazzurra, che vorrebbe evitare di accollarsi non solo l'oneroso vitalizio di Benitez, ma anche quello dei suoi numerosi collaboratori. Si era già parlato anche di Guus Hiddink, il solito traghettatore olandese che si divide tra i club e le nazionali: non a caso Hiddink da poche settimane è approdato alla guida della nazionale turca. Difficile quindi ottenerne una deroga per un nuovo incarico a Milano. Mossi dalla disperazione, forse, è saltato fuori anche il nome di Roy Hodgson, ex allenatore dell'Inter e finalista di Europa League con il Fulham quest'anno. Per quanto l'elegante allenatore 63enne sia stato premiato quest'anno come il miglior tecnico del campionato inglese, appare difficile che Moratti possa rispolverare il vecchio Roy, se non altro per non rievocare quelle dannate stagioni in cui, nonostante gli investimenti faraonici, la squadra andava malissimo, basti ricordare la stagione 1998/99, quella dei quattro allenatori cambiati (Simoni, Lucescu, Castellini e, appunto Hodgson).

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