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Papa: messaggio di cordoglio per Mons. Padovese

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Nell'incontro con i futuri arcivescovi dice: "I rapporti tra la Santa Sede e le chiese locali non siano burocratici"

Tatiana Necchi
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Messaggio di cordoglio – Attraverso il suo Segretario di Stato Tarcisio Berto, il Papa ha inviato al cardinale Dionigi Tettamanzi e alla Chiesa Ambrosiana oggi riunita in Duomo per i funerali di monsignor Luigi Padovese un messaggio di cordiglio per la morte di Monsignor Padovese: «Il sommo Pontefice si unisce a tutti i presenti nel raccomandare l'anima nobile di questo amato pastore all'infinita misericordia di Dio e nel rendere grazie per la sua generosa testimonianza al vangelo ed il suo fermo impegno per il dialogo e per la riconciliazione che ha caratterizzato la sua vita sacerdotale e il suo ministero episcopale». In rappresentanza della Santa sede è presente in Duomo l'arcivescovo Edmondo Farhat, già nunzio apostolico di Turchia. Incontro con i futuri arcivescovi - In qualità di rappresentanti della Santa Sede presso le comunità ecclesiali locali oltre che presso i governi civili, i nunzi apostolici debbono «trasmettere le norme, le indicazioni, gli orientamenti che emanano dalla Santa Sede, non in maniera burocratica, ma con profondo amore alla Chiesa e con l'aiuto della fiducia personale pazientemente costruita, rispettando e valorizzando, allo stesso tempo, gli sforzi dei vescovi e il cammino delle Chiese particolari presso l e quali si è inviati». Questa è la richiesta di Benedetto XVI che ha proposto incontrando i sacerdoti di tutto il mondo che si preparano alla carriera diplomatica alla Pontificia Accademia Ecclesiastica di Roma. I diplomatici vaticani sono stati inoltre invitati dal Papa ad «assumere, come stile di vita e come priorità quotidiana, un'attenta cura, meglio una vera passione per la comunione ecclesiale. Rappresentare il Romano Pontefice - infatti - significa avere la capacità di essere un solido ponte, un sicuro canale di comunicazione tra le Chiese particolari e la Sede Apostolica». E ciò si realizza anche mettendo a disposizione una visione obiettiva, corretta e approfondita delal realtà ecclesiale e sociale in cui si sta vivendo. Ovviamente, ha scandito Ratzinger, da parte dei nunzi è necessaria una piena adesione interiore alla persona del Papa, al suo magistero e ministero universale. Il Papa sottolinea come il servizio che i nunzi si preparano a svolgere esiga una dedizione piena e una disponibilità generosa a sacrificare, se necessario, intuizioni personali, progetti propri e altre possibilità di esercizio del ministero sacerdotale senza che svilisca l'originalità di ciascuno. Secondo Benedetto XVI, del resto, «lo sforzo di mettersi in sintonia con la prospettiva universale e con il servizio all'unità del gregge di Dio, peculiari del ministero di fatto valorizza in maniera singolare, doti e talenti di ciascuno divenendo veramente segno della presenza e della carità del Papa», avvertita come particolarmente necessaria «in quelle situazioni particolarmente delicate o difficili in cui, per svariate ragioni, la comunità cristiana si trova a vivere».

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