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Quella volta che Hitler chiese un prestito per farsi la Mercedes

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Nel '24, dal carcere, scrisse a un concessionario: "Mi serve qualche migliaio di marchi"

Fabio Corti
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Passano i decenni ma certe cose non cambiano. Anche Hitler ai suoi tempi ebbe bisogno di un finanziamento per comprarsi la macchina, ovviamente una Mercedes. Anche il dittatore della Germania nazista aveva debiti. Nel 1924, rinchiuso nel carcere a Landsberg dopo il fallito putsch di Monaco, impugnò carta e penna per ottenere un "aiutino" da un concessionario.  Il non futuro Fuhrer - che da lì a qualche anno avrebbe accumulato una vera flotta di automobili Mercedes - aveva messo gli occhi sul modello 11/40 color grigio e con le gomme bianche. Un gran bel veicolo, dal costo proibitivo:  18mila marchi. Dalla sua cella Hitler avrebbe avuto non pochi problemi a racimolare la somma. Allora ha scritto al concessionario per tentare di ottenere un prestito, spiegando che i diritti d'autore per il Mein Kampf che aveva appena scritto, non sarebbero arrivati nelle sue tasche prima di qualche mese. Ergo "una somma dell'ordine di qualche migliaia di marchi sarebbe di grande aiuto", diceva Hitler.  Nella lettera - una copia trattenuta dalle autorità carcerarie, ritrovata in un mercatino delle pulci e autenticata dall'Archivio Statale della Baviera - il dittatore esprime tuttavia alcuni dubbi sull'affidabilità del suo modello preferito: "Non posso permettermi una macchina che ogni due o tre anni ha bisogno di riparazioni costose". Dotata di un motore a sei cilindri da 2.860cc, la 11/40 (propriamente una delle ultime Benz prima della fusione con la Daimler) era un'auto decisamente di fascia alta: con 40 cavalli di potenza, era in grado di raggiungere gli 80 chilometri orari.  Hitler venne scarcerato da Landsberg nel dicembre del 1924, ma non è noto se il concessionario abbia mai accettato la sua richiesta. La preziosa lettera verrà messa all'asta in Germania nel luglio prossimo.

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