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Prima Roma poi Milano: il rientro della Nazionale / Guarda il video

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A Fiumicino alcuni tifosi hanno gridato "vergogna". Il cardinal Bertone dice: "Dobbiamo cercare una nuova squadra e un nuovo allenatore"

Tatiana Necchi
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È un mesto rientro quello degli Azzurri questa mattina a Fiumicino (Guarda la gallery). Dall'aereo 777 Alitalia sono sbarcati poco dopo le 8 il Presidente federale Abete, il Ct Lippi e alcuni giocatori: il capitano Cannavaro, Pepe, De Santis, Quagliarella, Bonucci, Montolivo, Pazzini, Gilardino e Di Natale. Tra gli ultimi a scendere le scalette dell'aereo De Rossi, l'unico dei quali sotto l'aereo ha ricevuto qualche incitamento da diversi operatori aeroportuali che si erano lì radunati. In totale sono sbarcate circa 40 persone, compreso parte dello staff tecnico, ci sono anche Riva, Peruzzi e Di Livio. Sono rimasti tutti in silenzio: lungo il tragitto dall'aereo alla sala arrivi nessuno ha parlato. Alcuni indossano occhiali da sole per nascondere sguardi tesi e insoddisfazione. Gli unici a dispensare qualche sorriso sono De Rossi e Di Natale. Nella zona del ritiro bagagli si è radunata una piccola folla di viaggiatori in quel momento presenti che ha circondato, incuriosita, la delegazione azzurra, alla quale è stato fatto un piccolo cordone di agenti di polizia e militari della Guardia di Finanza. Qualcuno ha anche scattato foto ricordo. Ma la tranquillità è terminata presto. All'uscita della sala arrivi una ventina di tifosi hanno accolto i giocatori con ripetute grida: «Vergognatevi, vergogna» e ancora «Vergogna, mandateli a lavorare» e «Troppi soldi». (GUARDA IL VIDEO) Il tutto è durato qualche minuto. I più colpiti dalle urla sono stati Cannavaro e Gilardino ma anche per Marcello Lippi. In più plotoni di giornalisti e fotografi. In silenzio gli Azzurri son passati in silenzio e via via sono saliti nelle auto che li stavano attendendo. Gratitudine per Lippi e forte delusione - «Sono grato e riconoscente a Lippi per quello che ha fatto per me». Sono state queste le prime parole pronunciate da Alberto Gilardino all'uscita dell'aeroporto di Fiumicino. «Peccato essere usciti prematuramente, questa è stata la cosa più dolorosa». Anche Leonardo Bonucci poco prima di lasciare l'aeroporto ha detto: «La delusione è forte, non tanto per non aver giocato quanto la conclusione così affrettata dell'avventura. Ero a disposizione del mister - ha aggiunto - che ha ritenute giuste altre scelte: su questo nulla da commentare. Purtroppo è andata male. Ora torno a casa un paio di giorni, poi vado in vacanza. Dopo un anno così tirato ho bisogno di pausa per ricaricarmi bene per il prossimo anno». Poi uno sguardo al futuro: «Bari è una città che porterò sempre nel cuore, mi ha dato tanto così come i tifosi, che saluto con tanto affetto. Spero di fare presto un salto a Bari per poter salutare tutti. La Juventus? Al momento non so ancora nulla: se le notizie arriveranno a breve, ne saprete qualcosa in più in più». Sulel contestazioni Bonucci sottolinea: «Se ci aspettavamo contestazioni in più? Un po' di apprensione per l'arrivo c'era ma era anche giusto che i tifosi sfogassero la delusione: è andata male ma noi ci abbiamo messo sempre il massimo in tutto». Eravamo come ipnotizzati - «Non ho ancora rivisto in tv le immagini della partita persa a Johannesburg contro la Slovacchia, ma nella mia testa l'ho rivissuta tante volte come una specie di incubo». Così commenta il rientro dal Sudafrica il centrocampista Riccardo Montolivo. «Eravamo come ipnotizzati, di fronte ai nostri avversari, bloccati, una cosa davvero incredibile», ha aggiunto il calciatore che, come il compagno di squadra Gilardino, è stato avvicinato da parecchi tifosi per le foto e gli autografi di rito. «Siamo distrutti - ha aggiunto a Fiumicino Montolivo - il rammarico è enorme: più passa il tempo e più ci rendiamo conto dell'occasione che abbiamo buttato via, e dispiace». L'arrivo a Malpensa - È atterrato poco dopo le 10 a Milano Malpensa il volo Alitalia dapprima atterrato a Roma con a bordo la parte di delegazione della Nazionale italiana rientrata da Johannesburg e che non si è fermata nella capitale. All'uscita da un varco lontano dal terminal 2 presidiato dalle forze dell'ordine, si sono potuti riconoscere Gigi Buffon, Andrea Pirlo e Rino Gattuso. Occhiali da sole e telefonino all'orecchio. Ad attenderli una cinquantina di giornalisti, fotografi e cameraman. Si è poi avvicinato qualche curioso che si è limitato a scattare qualche foto. Nessuno si è fermato a parlare con i giornalisti. Nuova squadra - Il segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla Nazionale italiana, prima di parlare al VII Simposio internazionale dei docenti universitari in corso all'Università Lumsa di Roma, ha detto: «Adesso ci sono tanti accusatori, ma noi dobbiamo cercare una nuova squadra e un nuovo allenatore».

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