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Arrestato il killer della sparatoria di Catania. Grave la studentessa

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L'uomo è stato identificato. Il proiettile era destinato a un membro del clan mafioso "Zuccaro", raggiunto da tre colpi di pistola

bonfanti ilaria
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Una studentessa universitaria, Laura Salafia, di 34 anni, originaria di Sortino, in provincia di Siracusa,  è rimasta gravemente ferita durante una sparatoria a Catania. La ragazza si trovava in piazza Dante, nei pressi dell'ex monastero dei Benedettini, che ospita le facoltà di Lettere e di Lingue e Letterature straniere. La polizia di Stato ha arrestato oggi il sicario che ha sparato ieri tra la folla. E' Andrea Rizzotti, 54enne, impiegato comunale che lavora anche in un'area di servizio, vicino alla piazza. L'uomo è stato preso dagli agenti in una villetta a Ippocampo, un villaggio marinaro alla periferia sud di Catania. I suoi indumenti sono stati trovati già lavati e puliti per evitare di trovare tracce. Alla sua identificazione la squadra mobile è arrivata grazie alle testimonianze raccolte, alla visione delle immagini delle telecamere di sicurezza di alcuni esercizi della zona, ma soprattutto ai tradizionali interrogatori.  L'uomo avrebbe ammesso le sue responsabilità, ma avrebbe aggiunto di avere agito per legittima difesa e perché stanco degli insulti subiti quotidianamente. Secondo la ricostruzione di Rizzotti, Gravino, che aveva avuto una relazione con una sua parente, passava tutti i giorni davanti al distributore di carburanti mostrandogli il mignolo e l'indice, indicandogli il gesto delle corna. E giovedì l'episodio si sarebbe ripetuto. Rizzotti, al culmine dell'ennesima lite, avrebbe visto Gravino estrarre una pistola e avrebbe sparato diversi colpi perché provocato e infuriato. Si esclude il movente di mafia nella sparatoria. Lo ha comunicato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Pasquale Pacifico, titolare dell'inchiesta. L'obiettivo del killer era un presunto mafioso di 40 anni, Maurizio Gravino, anche lui rimasto gravemente ferito. L'arresto è stato eseguito dalla squadra mobile della Questura, coordinata dalla Dda della Procura di Catania. Secondo gli accertamenti,un proiettile vagante avrebbe accidentalmente raggiunto la studentessa che si trovava nei paraggi, ma l'obiettivo del criminale della sparatoria  sarebbe stato, in realtà, l'esponente del clan mafioso "Zuccaro". L'uomo ha tentato la fuga con un ciclomotore, ma si è accasciato al suolo, nei pressi della caserma dei Carabinieri, colpito da tre colpi di pistola. Il mafioso è stato trasportato d'urgenza all'Ospedale "Vittorio Emanuele" ed è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Almeno uno, invece, il proiettile che ha centrato la ragazza, le cui condizioni di salute permangono gravi. Laura Salafia è tuttora ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi a causa di un trauma midollare. Sarà sottoposta in giornata a un intervento chirurgico per l'estrazione del proiettile, rimasto conficcato tra due vertebre cervicali.  

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