Università, approvato il dl
Gelmini: "Non è la riforma"
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle linee guida per l'universitàrelative ad autonomia, responsabilità e merito e alle nuove norme suiconcorsi negli atenei. "Il Cdm ha approvato anche un decreto legge", ha prontamente sottolineato il ministro pre l'Istruzione Mariastella Gelmini, che ha tuttavia voluto precisare che "si tratta di due documenti distinti. Le linee guida rappresentano un documento programmatico e di legislatura, che offriamo al dibattitocon il mondo accademico ma che sarà oggetto di discussione anche in Parlamento, nelle commissioni e in Aula. Il decreto consta di tre articoli, il quarto è relativo solo ad una norma di copertura. Si tratta di un provvedimento piccolo che, ribadisco, non vuole essere e non è la riforma dell'università ma prevede semplicemente una serie di misure urgenti sul diritto allo studio, sulla valorizzazione del merito e sulricambio generazionale negli atenei e anche sulla riqualificazione della spesa". La Gelmini ha tenuto a sottolineare inoltre che "non ci sarà nessun blocco per i concorsi universitari già banditi", e soprattutto che "il decreto approvato non è la riforma dell'Università". Il decreto, in altre parole, "prevede lo sblocco del turn over per gli enti di ricerca e interviene in via transitoria su concorsi per ricercatori e professori. Abbiamo pensato a questo meccanismo, perchè vogliamo introdurre un forte segno di discontinuità: al posto di 5 persone ne eleggeremo 12 e dentro a queste ne sorteggeremo quattro. Si tratta di un elemento di assoluta trasparenza anche rispettoso dell'università: i concorsi non saranno posticipati di molto ed entro la fine di gennaio le commissioni saranno composte con le nuove modalità. Non c'è nessun blocco e nessun rinvio sine die. Si tratta -precisa- solo di un leggero spostamento di qualche settimana per consentire la formazione della commissione con il nuovo metodo". Il ministro dà anche alcuni numeri: sono 1.800 i concorsi per 3.700 idoneità da professore e 320 posti da ricercatore. "Questi concorsi", garantisce, "non saranno posticipati di molto. Entro fine gennaio saranno pronte le commissioni con le nuove modalità".