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Eolico, Anm: "Si dimettano i magistrati coinvolti nell'inchiesta"

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Il segretario del sindacato esorta le toghe a dare un segnale forte e avere la capacità di farsi da parte

Eleonora Crisafulli
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I magistrati coinvolti nell'inchiesta sugli appalti per l'eolico devono dimettersi. E' questa la posizione dell'Associazione Nazionale Magistrati. Nel corso della riunione del Comitato direttivo centrale,  il segretario del sindacato delle toghe Giuseppe Cascini ha sottolineato che "su questa vicenda servono segnali forti: è necessario avere la capacità di farsi da parte quando un sospetto sulla sua persona lambisce l'istituzione. Poi, per questi magistrati, c'è ovviamente la presunzione di innocenza, c'è la disciplinare, c'è il primo grado, l'appello e la cassazione con tutte le tutele". Ma non c'è dubbio che il segnale da dare è che "i magistrati coinvolti lasciassero libera l'istituzione, lasciassero la magistratura per non coinvolgerla". Anche il presidente dell'Anm, Luca Palamara, ha ribadito che "non vogliamo essere accomunati a realtà che non ci appartengono, ma dare risposte rapide e sollecite su questi temi: bisogna sgomberare i campi da equivoci, vogliamo magistrati integerrimi e indipendenti che fanno il loro lavoro nelle aule di giustizia". In merito all'inchiesta romana, inoltre, "il tentativo di sottovalutare la gravità di questa vicenda - spiega Cascini - è pericoloso: ci sono caratteristiche analoghe a quanto accaduto negli anni '80 e la differenza, con gli elementi di grottesco che caratterizzano la vicenda attuale, la rendono più grave ancora. Per questo - ha concluso - abbiamo il dovere di dare risposte chiare ed abbiamo espresso indignazione e distanza".

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