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Vola la spesa per le pensioni di invalidità: aumento del 21,7%

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Esborso di 15 miliardi, +18,7% rispetto al 2008. La Cgia di Mestre boccia lo Stato: "Tante tasse, poco welfare"

bonfanti ilaria
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Vola la spesa per le pensioni di invalidità: nel 2009 risulta nel Bilancio dello Stato un esborso di 15,504miliardi di euro, il 18,7% in più rispetto ai 13,054miliardi, nel 2008. In quattro anni, dal 2005 al 2009, la spesa per le pensioni di invalidità è aumentata del 21,7%. Dopo la piccola battuta d'arresto del 2006, nel corso dei tre anni successivi, la spesa è sempre risultata in aumento. E' questo il bilancio dell'ultima "Relazione Generale sulla situazione economica del Paese", messa a punto dal Ministero dell'Economia. Sui 2,6milioni di trattamenti complessivi, poco meno della metà, corrispondente a 1,1 milioni, viene erogata al Sud e alle Isole. Su ogni 100 abitanti al Sud ci sono 5,5 pensionati di invalidità che, nella maggior parte dei casi, percepiscono anche altri assegni, contro i 3,47 del Nord. A conti fatti, dunque, al Sud risultano il 58,5% in più di pensionati di invalidità rispetto al Nord. Per le sole pensioni, escluse quindi le indennità di accompagnamento, in testa alla classifica si piazza la Campania con 124.354 assegni. Tra invalidi più o meno veri e i soliti evasori fiscali, l'Italia si ritrova così agli ultimi posti Europei nel rapporto tra peso tributario e qualità del welfare. A ciascun italiano, infatti, il Fisco preleva ogni anno 7.359 euro tra tasse, imposte e tributi. A calcolarlo è il rapporto della Cgia di Mestre da cui emerge che tra i principali paesi dell'area Euro solo la Francia sta peggio di noi. Il problema è che dell'alto prelievo fiscale solo una piccola percentuale riesce a tornare nelle casse degli italiani in termini di welfare. Sempre secondo l'Ente veneto la differenza pro capite tra quanto riceviamo in termini di spesa e quanto versiamo in termini di tasse è in positivo di 664 euro pro capite, ben lontano dalle più altre cifre registrate in Francia (3.339 euro) e in Germania (2.251 euro). “La situazione è fortemente sconfortante- ha commentato il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – perché dimostra, ancora una volta, come, pur in presenza di un peso tributario tanto elevato, in Italia non vengano destinate risorse adeguate per la casa, per aiutare le famiglie indigenti, i giovani, i disabili e chi vive ai margini della società. È evidente a tutti che le tasse così elevate nel nostro Paese sono la conseguenza di una spesa pubblica eccessiva e dell'innegabile problema dell'evasione fiscale”.

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