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Caduto l'ippocastano simbolo della casa di Anna Frank

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Le forti raffiche di vento e la pioggia incessante hanno messo fine all'agonia della pianta ultracentenaria

Tatiana Necchi
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È caduto con un forte schianto. Il famoso castagno di 20 metri della casa di Anna Frank che ha inspirato alcune delle pagine più toccanti del diario della piccola vittima dell'olocausto, è stato abbattuto dalle forti raffiche di vento e dalla pioggia incessante che da ore stanno mettendo in ginocchio Amsterdam. L'albero così si è spezzato a circa un metro da terra ed è caduto su diversi giardini, distruggendo alcune rimesse ma  risparmiando il museo della vittima dei nazisti e altri edifici vicini. A dare la triste notizia è stato lo stesso portavoce del Museo Maatje Mostart: «Qualcuno ha gridato "sta cadendo! L'albero sta cadendo", e poi l'abbiamo sentito andar giù - ha spiegato - per fortuna nessuno si è fatto male». L'albero, considerato anche il simbolo mondiale degli oppressi, aveva 150 anni ma era malato e con il tronco in parte marcio tanto che ha corso diverse volte il rischio di essere abbattuto poiché considerato un serio pericolo per i turisti che visitavano il museo della casa di Anna. Una campagna internazionale per salvare l'albero, conosciuto come "L'albero di Anna Frank", era stata lanciata nel 2007 dopo che la città aveva ordinato il suo abbattimento proprio perché pericolante. Così a poco a poco il governo olandese ha iniziato a prendersene cura stanziando un finanziamento, per il suo risanamento, di 160mila euro. Nello scorso aprile erano stati avviati i lavori per la costruzione di un'armatura in grado di allungare ulteriormente la vita della pianta. Nonostante tutto la celebre pianta continuerà a vivere nella pagine scritte da Anna: "Quasi ogni mattina vado nella soffitta per soffiare via dai miei polmoni quest'aria stantia - scriveva Anna Frank dal suo nascondiglio il 23 febbraio 1944 - Dal mio posto preferito guardo su verso il cielo blu e l'albero di castagno spoglio, sui cui rami brillano piccole gocce di pioggia, che sembrano d'argento...". Anna Frank morì di tifo nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945, non ancora sedicenne. Ma la pianta continuerà a vivere anche nei 150 piccoli alberelli suoi "figli", piantati in un parco della città.

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