Cerca
Cerca
+

Qualcuno vuole vendere l'archivio personale di Oriana Fallaci

default_image

L'annuncio, scovato dal sito Dagospia, mette in vendita a 30 mila euro oltre 14 kg di manoscritti e lettere. Si pensa però a una truffa

Roberto Amaglio
  • a
  • a
  • a

Oriana Fallaci è uno dei monumenti del giornalismo e della letteratura italiana e non solo. Ha fatto discutere, ha diviso, si è guadagnata anche le sue belle stroncature. Ma era unica e per questo i suoi dodici libri stampati hanno venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo, regalandole una tale popolarità da consigliare la creazione di un museo a lei dedicato nella sua casa di Manhattan. Ora, però, sembra che qualcuno abbia deciso di arricchirsi un po' vendendo, pardon, svendendo l'archivio privato della giornalista toscana. Sul sito Dagospia, infatti, campeggia un link in cui qualche ignoto ha messo in vendita il patrimonio di lettere, contributi, ricordi e manoscritti della Fallaci: in totale oltre 14 chilogrammi di carta stampata venduta al modico prezzo di 30 mila euro. L'annuncio – Cliccando sul link, appare un annuncio in inglese che sembra quello che ognuno di noi pubblicherebbe se dovesse vendere un'auto. "In offerta l'archivio originale della scrittrice e dei manoscritti, le lettere, i documenti e i fogli appartenuti a una delle più celebrate, rispettabili e influenti donne del 20° secolo, Oriana Fallaci, una prolifica scrittrice e un'affermata giornalista internazionale". A dir la verità, per quanto l'annuncio continui ripercorrendo la storia della giornalista italiana, l'offerta non entra mai nel dettaglio: si parla di duplicati delle lettere scritte di suo pugno; di note personali, dove campeggerebbero anche i consueti improperi che Oriana Fallaci era solita dispensare a destra e a manca. Burla – Proprio in virtù della natura dell'annuncio, i più pensano che la vendita sia solo una truffa, anche perché un patrimonio letterario del genere varrebbe decisamente di più. O almeno ce lo si augura. Un archivio del genere, infatti, dovrebbe stare all'interno di un museo.

Dai blog