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Marcegaglia: "Noi e Marchionne pensiamo ai problemi seri"

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Il capo di Confindustria a Napoli: "No voto anticipato, sarebbe crisi. Migliorare strutture contro rifiuti". Epifani: "In Germania avrebbero cacciato l'ad Fiat"

tiziano vanni
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Emma Marcegaglia non si allinea con chi vorrebbe le elezioni anticipate in Italia. Ma anzi, partecipando a Napoli alla XVII giornata nazionale 'Orientagiovani', si dichiara di tutt'altra opinione: "Continuo a pensare che il paese non possa permettersi una crisi, non possa permettersi di andare alle elezioni anticipate e a una campagna elettorale disastrosa in un momento come questo. Richiamo ancora una volta tutti a un senso di attenzione e di bene per il paese". Appoggio a Marchionne - Dopo la recente polemica nata dalle parole di Sergio Marchionne a "Che tempo che fa", la Marcegaglia dice la sua, appoggiando l'ad di Fiat: "Approfitto per richiamare di nuovo il Paese e la politica a occuparsi di problemi veri che poniamo noi, Marchionne e i sindacati che sono crescita e disoccupazione. Questi sono i problemi veri e seri". La numero degli industriali prosegue: "Fiat, la famiglia, John Elkann e Marchionne non hanno affatto detto che intendono lasciare l'Italia. Se un imprenditore decide di lasciare, chiude gli stabilimenti e basta, non va in televisione". La Marcegaglia, inoltre, ha concluso la polemica dicendo: "Mi sembra che l'appello di Marchionne sia a guardare i problemi dell'Italia, i problemi di produttività e competitività, di cui noi spesso parliamo da molto tempo. Mi è sembrato quindi più un appello a cercare di risolvere i problemi italiani, che sono effettivi e non riguardano solo Fiat ma tutte le imprese italiane". "Affrontare le riforme" - Dopo queste parole giunge un appello alla politica: "Questo non deve diventare motivo di scontro e divisione politica - spiega la Presidente di Confindustria - ma invece dovrebbe diventare motivo per unire le forze e affrontare questi temi della produttività, dalla ricerca e innovazione alle infrastrutture, alle relazioni sindacali sulle quali stiamo cercando di lavorare". Le possibili riforme sarebbero state al centro dell'incontro, avvenuto la scorsa settimana, con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "Abbiamo parlato di riforme, di fisco, innovazione e Mezzogiorno - dice la Marcegaglia - Abbiamo parlato delle priorità, delle azioni economiche da portare avanti". Rifiuti - Ma, a Napoli, la Marcegaglia non poteva rinunciare ad un commento sulla situazione rifiuti nella provincia partenopea: "Bisogna fare cose strutturali che non sono mai state fatte - ha dichiarato - e non bisogna andare in Danimarca o in Svezia. Basta andare a Salerno dove in due anni, dal 2008 al 2010, si è passati dal 7% al 75% della raccolta differenziata. Serve la strumentazione che esiste dappertutto, discariche dove necessario e termovalorizzatori dove necessario. Il problema è che c'è stato un immobilismo totale e siamo di nuovo in emergenza con impatti drammatici sull'immagine di Napoli, sul turismo e sulla popolazione". Il capo degli industriali lancia l'allarme: "Ancora una volta c'è il rischio di infiltrazione della camorra. E questo è gravissimo. Chiedo che veramente adesso, al di là della colpe del passato, le amministrazioni provinciali e regionali e anche il Governo agiscano per mettere in piedi subito questa strumentazione". Perchè, secondo la Presidente, "bisogna guardare oltre l'immagine che si ha: Napoli non è solo la capitale dei rifiuti e della camorra. Purtroppo è anche questo, ma è anche piena di vita. E' già capitale tecnologica e di giovani che hanno voglia di fare. In un momento difficile come questo per l'Italia e Napoli - ha aggiunto rivolgendosi ai giovani - voi siete la soluzione". "Tecnologia, tecnica e ricerca possono tornare a farci crescere", ha concluso, riaffermando come la spinta decisiva debba provenire dalle nuove generazioni, altrimenti "diventiamo un Paese morto". Abi, Pomigliano e sindacati - Neanche a margine dell''Orientagiovani' la Marcegaglia si è risparmiata sui commenti. E così ha anticipato ai cronisti il contenuto della riunione dell'Abi (Associazione bancaria italiani), prevista per domani: "L'idea è di arrivare a posizioni comuni su tre o quattro temi: pensiamo di farlo su ricerca e innovazione, Sud, ammortizzatori sociali. Domani dovrebbe essere già una riunione operativa dove arriviamo a conclusioni positive", ha detto la Presidente di Confindustria. Quindi ha parlato del caso Pomigliano: "La contrapposizione continua non risolve. La Fiom, che è un grande sindacato, deve rendersi conto che siamo in un mondo diverso da quello del passato. D'altra parte - prosegue - il nostro richiamo a sedersi ad un tavolo, anche con Fiom, è una richiesta che facciamo continuamente. In altre aziende la Fiom sta venendo incontro a queste esigenze. E' importante che lo faccia anche con il primo gruppo industriale del Paese". Epifani su Marchionne - Sulla polemica dopo le parole di Marchionne, dal palco del Teatro Saschall di Firenze interviene il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. "Cosa sarebbe avvenuto in Germania se l'amministratore delegato di un grande gruppo automobilistico avesse parlato in tv anzichè al suo comitato di sorveglianza davanti ai suoi interlocutori? - domanda il segretario - Lo avrebbero cacciato". Con un'altra domanda retorica Epifani parla della vertenza Fiat alla luce dell'intervista all'ad: "La ricomposizione di un tavolo con la Fiom è più facile o più difficile dopo questa esposizione mediatica? Avete mai visto una vertenza fatta attraverso la tv o sui giornali senza che ai tavoli preposti succeda qualcosa? E questa è un'assenza di responsabilità?".

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