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Sacconi: "Futuro Fiat è quello dell'Italia"

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Marchionne incontra i sindacati per Mirafiori. Il ministro del Welfare: "Scambio tra efficienza e retribuzioni più alte"

Giulio Bucchi
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Giovedì il numero uno di Fiat Sergio Marchionne incontra i sindacati per firmare l'accordo sullo stabilimento di Mirafiori. Ad inizio dicembre il Lingotto aveva chiesto di creare una nuova società svincolata dal contratto nazionale di categoria e l'istituzione di un nuovo contratto dell'auto. Posizione che aveva fatto saltare il tavolo. Ora, però, Cisl e Uil sarebbero pronti a firmare e la Cgil è più vicina, anche perché sul piatto c'è un pacchetto di investimenti da 1 miliardo di euro. A questo proposito il direttore di Libero Maurizio Belpietro ha intervistato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, ospite di "La telefonata" su Canale 5. Ministro, si farà l'accordo? "Vi è una buona volontà generale, si tratta di accompagnare un investimento importante per Mirafiori, Torino e il futuro della produzione automobilistica italiana. Sarà uno scambio tra garanzie di efficienza e un incremento delle retribuzioni, detassate del 10% in relazione all'aumento di produzione". Marchionne aveva 'minacciato" di trasferire gli stabilimenti all'estero. Rischio scongiurato? "Credo che l'accordo garantirà investimenti in Italia. Dopo Pomigliano, è un fatto importante". Il numero uno della Fiat, però, vuole più flessibilità. "Vuole garanzia di efficienza rispetto a comportamenti patologici come assenteismo anomalo. Non chiede la luna e i sindacati su questo sono d'accordo". Fiat aprirà la strada ad altre aziende? "Sì, perché conferma soprattutto la centralità della fabbrica". Gli ultimi dati sull'occupazione non sono buoni. Quali sono le sue previsioni? "Intanto occorre leggere i dati correttamente. Siamo di 2 punti al di sotto della media europea ma abbiamo contenuto gli effetti della crisi grazie alla cassa integrazione. Il mercato del lavoro è quello di prima: forte dualismo tra Nord e Sud ed esclusione di giovani e donne". Cosa si può fare per cambiare? "Innanzitutto approvare la riforma dell'università, reintroducendo il merito e le competenze spendibili sul mercato del lavoro. Per ora c'è un forte disallineamento tra sistema educativo e mercato del lavoro. Lo strumento per colmare il divario è il contratto di apprendistato". Il sindacato tene che i fondi per la cassa integrazione finiscano... "No, le risorse sono disponbili. E' però importante evitare la dipendenza dal sussidio. L'impegno delle parti sociali è di non lasciare le persone, ancorché protette dala cassa integrazione, fuori dal mercato del lavoro troppo a lungo". Traduco: il monte cassa integrazione deve diminuire attraverso la ricollocazione di chi non lavora. "Esatto. Dobbiamo promuovere servizi regionali di accompagnamento al lavoro". Il 2011 sarà migliore per l'occupazione? "Diciamo diversamente difficile. L'impegno è migliorare i modi in cui accompagnare al lavoro chi ha perso l'occupazione".

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