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Leo si presenta all'Inter: "Non potevo dire no"

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Il nuovo tecnico nerazzurro: "Ho chiesto consigli a Mou". Moratti: "Ora facciamo cinque acquisti..." / FOTO

Giulio Bucchi
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"Non cercavo un lavoro, cercavo un sogno, una grande sfida. E una più grande di questa, non c'è". Cambia la maglia, da rossonera a nerazzurra, ma Leonardo no: il nuovo tecnico dell'Inter è sempre lo stesso, tutto cuore ed emozioni. Il primo giorno e le prime parole ad Appiano Gentile, per l'ex mister brasiliano del Milan, sono fonte solo di gioia. E a chi gli chiede come ha fatto ad accettare la corte dei cugini, Leo risponde candido "era impossibile dire di no". E il presidente Massimo Moratti lo incorona: "E' una grande emozione, si capisce chiaramente che sono felicissimo della scelta. Nasce da una stima che ho sempre avuto nei suoi confronti. E' simpatico e pratico, sa imparare in fretta". E' la prima volta che il patron partecipa alla presentazione di un suo tecnico. Non lo fece nemmeno per Mancini e Mourinho. "Me lo ha chiesto Leo", pare scusarsi il numero uno di corso Vittorio Emanuele... EX DIAVOLO - Sulla presentazione alla Pinetina del 41enne allenatore verdeoro aleggia naturalmente il passato al diavolo. Ma Leo è tranquillo: "Non ho rimpianti, non mi sento colpevole. Ho sempre cercato di essere libero, di avere una mia identità. Non dimenticherò mai il Milan, ho vissuto 13 anni nella società rossonera, stimo tantissimo Adriano Galliani, ho tante cose in comune con il Milan. Ora mi ritrovo per tanti aspetti con l'Inter".  segna anche un nuovo inizio nella stagione dell'Inter, in vetta al mondo dopo la vittoria contro il Mazembe ma a -13 dal Milan in campionato: è l'eredità a due facce di Rafa Benitez. "Siamo indietro ma basta poco per rientrare nel gruppo che può vincere. Il momento iniziale è quello importante. Allo sc udetto ci credo eccome". Per ora il nuovo mister ha avuto giusto il tempo di presentarsi e farsi conoscere un po'. "Non voglio rivoluzionare nulla, voglio osservare e imparare: cercherò di aggiungere qualcosa ma non sono qui per fare processi, sono convinto che qui le cose positive siano molte di più rispetto a quelle negative". L'ESEMPIO - Per Leo, la strada da seguire è quella già tracciata da un suo indimenticabile predecessore, Josè Mourinho, l'uomo del triplete: "Josè con me è stato straordinario, lo considero un fuoriclasse - ammette il brasiliano -. Dietro alle brillanti conferenze stampa c'è un lavoro infinito: sembra che tutto si limiti alle battute, ma alle spalle c'è un lavoro a cui lui dedica la vita. L'ho chiamato, perché è impossibile arrivare all'Inter senza passare per Josè". Nessun paragone con Mou, però: "Io non sono lui, ho alle spalle solo un anno di allenatore con errori e qualcosa di positivo". IL MERCATO - Arrivato dal Genoa il difensore Ranocchia, l'Inter è ora sulle tracce di un altro grande ex milanista Ricardo Kakà, qualcosa a metà tra un rinforzo e un altro sgarbo a Berlusconi. Ma Leonardo glissa: "Non credo che Kakà vada via dal Real Madrid senza aver fatto bene. Lo sento spesso, ora è quasi pronto e sta per rientrare. Ha davanti un'annata che vuole affrontare con entusiasmo: non vede l'ora di giocare, vuole far bene al Real Madrid". Sarà, intanto tra il serio e il faceto è lo stesso patron Moratti a rilanciare la nuova Inter: "Adesso che è andato via Benitez ne compriamo cinque...".

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