D'Alema aggiusta il tiro
Veltroni: voglio un Pd sano
Massimo D'Alema prova a stemperare gli animi il giorno dopo il dibattito interno al Pd: “La rappresentazione che taluni giornali danno della riunione della direzione del Pd appare sorprendente e distorta”. “Al di là di valutazioni critiche che sono emerse nel corso del dibattito sulla situazione del partito - osserva l'ex ministro degli Esteri - il vero risultato nuovo della direzione di ieri è stato la convergenza intorno ad un documento unitario e il rinnovato mandato a Walter Veltroni per rilanciare il progetto e l'iniziativa del Pd di fronte alla grave crisi del Paese e alla drammatica inadeguatezza del governo”. “Voglio infine rilevare -conclude - che ieri c'è stata una assai significativa e ampia discussione politica, con molte voci, che non può essere ridotta alla stucchevole rappresentazione di un dualismo, che non c'è, tra Veltroni e D'Alema”. Ma i malumori rimangono e se ne fa portavoce Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino che copre anche il ruolo di ministro ombra per le Riforme: dopo aver ritirato le dimissioni da quest'ultimo compito, ha affermato: “Non si può non riconoscere che non si è governato dappertutto nello stesso modo”. E “se non c'è un segnale di discontinuità negli organismi dirigenti e nelle persone di quegli organismi, come facciamo a far capire che abbiamo cambiato, che abbiamo capito che c'erano cose che non andavano?”. Due i messaggi che il Pd dovrebbe dare, secondo Chiamparino: “Innanzitutto valutare e poi valorizzare come un patrimonio di tutti quelle esperienze che rappresentano un radicamento virtuoso con i territori e dall'altra parte trovare il modo di superare quelle esperienze che hanno avuto effetti negativi, disastrosi”. Ma bisogna anche farla finita “con i caminetti, con i soliti referenti le solite aree: tutto questo rischia di non far passare il messaggio di cambiamento che si vuole dare”. Veltroni ai giovani del Pd: Preferisco perdere voti che avere capi bastone “Dirò una cosa che in politica non si dovrebbe dire, ma io preferisco perdere voti ed avere un partito sano e perbene piuttosto che avere dei capi bastone che portano voti. Voglio un partito sano e perbene, gli altri fuori”: lo ha detto il segretario del Pd Walter Veltroni, nel suo intervento all'assemblea dei giovani Democratici. Rivolto proprio ai giovani del Pd, il segretario aggiunge: “Quello che vi chiedo è di essere liberi intellettualmente perchè il correntismo è una malattia che deve essere combattuta”. Il leader democratico ha poi affrontato il tema riforma aggiungendo che “questo Paese ha bisogno di conoscere una stagione riformista. Il centrosinistra non ha avuto la possibilità di dimostrare cosa sia l'innovazione come hanno fatto altri leader europei come Blair o Zapatero”. Tra i nomi presi ad esempio di riformismo anche quello di Josè Maria Aznar, ma dalla sala non partono segnali di consenso sull'ex premier Popolare spagnolo: “Capisco - ha detto Veltroni sorridendo - che non applaudite ma sapete, io preferisco la signora Thatcher a questo furbo tran tran televisivo”, riferendosi chiaramente a Berlusconi.