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Bossi come Casini, frena tutto

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per il federalismo

Silvia Tironi
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La Lega come l'Udc di Casini. Che mette i paletti alle riforme volute da Silvio Berlusconi. Questo è il sentimento che circola da qualche giorno ai piani alti di Palazzo Chigi. Già, perché lo stop di Umberto Bossi al presidenzialismo del Cavaliere è solo l'ultima delle frenate imposte dalla Lega al PdL. Negli ultimi tempi, infatti, più volte il Senatùr ha messo il bastone tra le ruote al premier. Sulla riforma della giustizia, per esempio, la Lega ha assunto fin dall'inizio un atteggiamento molto prudente. In particolare il leader della Lega sulle intercettazioni non la pensa allo stesso modo del Cavaliere. E anche sulla riforma della scuola il Carroccio si è distinto dal PdL per una posizione più equilibrata e meno partigiana a favore della legge del ministro Gelmini. Episodi che dimostrano come nella maggioranza di governo sia la Lega ha porre dei limiti all'azione del premier, tenendo al contempo aperto un canale con il Partito democratico. E il ministro delle Riforme in questa legislatura sembra vestire i panni che precedentemente furono di Pier Ferdinando Casini e, soprattutto, di Marco Follini... Gianluca Roselli su Libero di martedì

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