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Gli Stati Uniti in pressing: "Vogliamo tutti i dati di Julian Assange"

Tribunale americano ordina al social network Twitter di passare le informazioni sul fondatore di Wikileaks

Andrea Tempestini
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Qualche volta ritornano. Parliamo di Julian Assange. Un tribunale americano ha stabilito che Twitter (piattaforma online di microblogging) dovrà fornire al Dipartimento di Giustizia di Washington tutti i dati realitivi al fondatore di Wikileaks e al militare Bradley Manning, in carcere poiché sospettato di aver fornito informazioni riservate al sito. PRESSING SUL SOCIAL NETWORK - La decisione, annunciata da una corte distrettuale dello stato della Virginia, impone a Twitter di fornire, tra gli altri, "nomi, nomi degli utenti, indirizzi di posta elettronica e indirizzi di casa degl utenti". La corte a stelle e strisce è in pressing sul social network per ottenere informazioni utili all'incriminazione di Julian Assange. 10 GIORNI PER LA SOSPENSIVA - A rivelare questa ordinanza è stata Birgitta Jonsdottir, ex volontaria del sito di Assange e oggi parlamentare islandese, che ha fatto sapere di aver ricevuto una notifica da parte del sito di microblogging (che consente di inviare e condividere messaggi lunghi quanto un sms). La parlamentare ha 10 giorni di tempo per ottenere una sospensiva dell'ordinanza prima che Twitter consegni le informazioni richieste. BATTAGLIA LEGALE - Wikileaks ha spiegato di sospettare che altre aziende web statunitensi siano state contattate da funzionari Usa per fornire informazioni. Il ministero della Giustizia Usa ha chiesto "tutti i miei tweets (messaggi inviati su Twitter, ndr) e altre informazioni, dal primo novembre 2009", ha denunciato indignata la Jonsdottir in un messaggio in cui ha promesso battaglia legale. "Si rendono conto che sono una parlamentare?", ha aggiunto la donna. In un altro messaggio, la Jonsdottir ha invitato a sostenere Bradley Manning, il soldato americano 23enne che rischia di scontare una condanna lunghissima.

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