Jackson, medico a processo per omicidio colposo
Il giudice rinvia a giudizio Murray, cardiologo del Re del Pop: rischia 4 anni di carcere e l'interdizione dall'attività
Il medico personale di Michael Jackson, Conrad Murray, sarà processato per omicidio colposo. Si cercherà di capire se è stato lui a somministrare al Re del Pop una dose fatale del potete anestetico propofol nel giugno del 2009, causando dunque la morte di Jackson. Il giudice della Corte superiore di Los Angeles Michael Pastor ha rinviato a giudizio Murray nel sesto giorno di udienze preliminari: il processo si aprirà il 25 gennaio e il cardiologo rischia fino a quattro anni di carcere, oltre all'interdizione dall'esercizio dell'attività medica. DIFESA E ACCUSA - Murray (nella foto) si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che lo stava curando per i problemi di insonnia. Secondo il medico, inoltre, fu Jackson ad assumere, volontariamente, una dose letale del sedativo - mentre lui era in un'altra stanza - togliendosi, di fatto, la vita. Per l'accusa, invece, Murray abbandonò il suo paziente dopo avergli somministrato una dose extra di propofol tra le 10:40 e le 11 del mattino per aiutarlo a dormire. Al medico 57enne è stata anche sospesa la licenza per esercitare la sua attività in California, perché "le testimonianze hanno evidenziato che rappresenta un immediato pericolo per la sicurezza pubblica". IL MEDICO LEGALE - Poco prima del rinvio a giudizio c'era stata l'attesa deposizione del responsabile dell'istituto di medicina legale di Los Angeles, Christopher Rogers. Questi ha affermato, davanti al giudice, che la morte del Re del Pop era da considerare un omicidio e che, nelle ore precedenti il decesso, le condizioni di salute di Michael Jackson erano buone.