Federalismo municipale, arriva l'ok del Senato
Bossi non esclude il voto di fiducia ("Non si sa con chi vota Fini alla Camera"). Berlusconi: "Speriamo riduca il debito pubblico"
Il Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza sul decreto attuativo in materia di federalismo. Il voto positivo è stato registrato con circa venti di scarto tra maggioranza e opposizione. Esulta soprattutto la Lega Nord, che non ha mai nascosto di puntare moltissimo su questa riforma in senso federalista. FIDARSI E' BENE... - Per il leader del Carroccio Umberto Bossi, dunque, è un giorno quasi "storico". In cui, però, non ha potuto tralasciare l'argomento politico centrale negli ultimi mesi: il ruolo, ambiguo, di Gianfranco Fini, nella doppia veste di Presidente della Camera e di leader di Futuro e libertà. Bossi suggerisce cautela sul comportamento del partitino finiano nel federalismo: meglio non fidarsi, insomma. Il ministro delle Riforme ha spiegato che, nonostante la maggioranza più solida alla Camera, il governo potrebbe chiedere ugualmente la fiducia sul decreto. Di questo si discuterà in un Cdm previsto nel pomeriggio di mercoledì. "Il problema - ha dichiarato - è che i finiani ci hanno chiesto delle cose che noi abbiamo recepito, ma poi qui al Senato hanno votato un pò con la sinistra...". Quindi, non si fida di Fli alla Camera? "Non tanto" ha risposto. FEDERALISMO IN TASCA - Nonostante la stilettata ai finiani, Bossi non ha perso il buonumore nel giorno del via libera del Senato al decreto attuativo del federalismo municipale: "Me la sento già in tasca", ha detto, riferendosi alla riforma complessiva. Bossi ha inoltre aggiunto che le voci sull'aumento della corruzione con il nuovo sistema sarebbero solo "stupidaggini". L'OTTIMISMO DEL CAV - Di federalismo ha parlato anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "Speriamo che questa riforma serva a ridurre il nostro debito pubblico, che i precedenti Governi hanno saputo aumentare di otto volte fino al 1992, inseguendo il consenso dei votanti. E' una riforma chiave per la modernizzazione del nostro sistema - ha aggiunto - Con questa riforma si apre una fase nuova per riformare lo Stato facendo leva sul senso di responsabilità degli enti locali". "ROMA CAPITALE" - Per il Cavaliere, poi, "tra i punti qualificanti della riforma del federalismo fiscale c'è il conferimento di ente speciale alla città di Roma che diventa finalmente 'Roma capitale'. E' una riforma attesa da lungo tempo. Una governance all'avanguardia, all'altezza dei tempi, della funzione e del ruolo che svolge. Una Governance adeguata - ha continuato il Premier - non solo al suo ruolo di capitale d'Italia ma anche di città internazionale. Roma capitale si proietta nei prossimi dieci anni, per il suo ruolo nazionale e internazionale con uno sviluppo a livello globale. Le azioni previste da questo piano strategico faranno da volano eccezionale per lo sviluppo urbano. Roma - ha quindi concluso Berlusconi - è l'unica città al mondo a ospitare nel suo territorio un altro Stato, il Vaticano, e detiene una concentrazione superiore a qualunque altra città di patrimonio storico architettonico. La città di Roma va a candidarsi al ruolo di crocevia e calamita per tutti i Paesi d'Europa e del Mediterraneo".