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Disoccupazione ferma all'8,6% da tre mesi

Luci e ombre a gennaio. Un giovane su tre senza lavoro. Stime inflazione: a febbraio +0,3%. Bene numeri da Bruxelles

domenico d'alessandro
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La disoccupazione in Italia resta all'8,6%. Per il terzo mese consecutivo, a gennaio, il tasso rimane invariato: lo ha reso noto l'Istat, spiegando che si registra su base annua una crescita dello 0,2%. Il numero dei disoccupati, prosegue l'Istituto di statistica, è pari a 2.145 mila: in questo caso c'è una crescita di un decimale, +2mila unità, rispetto a dicembre. Su base annua, invece, la crescita dei disoccupati è del 2,8% (+58mila unità). Nel primo mese dell'anno, gli occupati erano 22.831 mila, in diminuzione di circa 83mila unità, pari allo 0,4%. Su base annua, invece, il calo è di 110mila unità, dello 0,5%. Il tasso di occupazione è pari al 56,7%, in calo dello 0,2% rispetto a dicembre e dello 0,4% rispetto a gennaio 2010. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo due mesi fermo al 37,6%. Il Pil, inoltre, cresce dell'1,3% nell'arco del 2010, mentre il rapporto deficit/Pil è al 4,6%, valore inferiore a quello (5,4%) registrato nell'anno precedente. La stima del Pil era superiore al dato Istat, e cioè del 5%. Nel 2010, infine, il rapporto debito pubblico/pil è stato del 119%: il Governo aveva stimato il 118,5%. DISOCCUPAZIONE GIOVANILE - A gennaio, infine, prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile: raggiunge il 29,4% su base mensile. Secondo l'Istat è record dal gennaio 2004, quando sono iniziate le serie storiche mensili. A dicembre il tasso era inferiore di circa mezzo punto. STIME INFLAZIONE - Dall'Istituto di Statistica, poi, giunge anche una stima sull'inflazione per il mese di febbraio: si registra un +2,4% annuo e un +0,3% su base mensile. A livello tendenziale si tratta del massimo dal novembre 2008. L'aumento dell'inflazione registrato a febbraio risente delle tensioni sui prezzi dei servizi, in particolare quelli relativi ai trasporti. I maggiori incrementi congiunturali dei prezzi riguardano, oltre ai trasporti (+5,3%), i settori di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,3%) e Altri beni e servizi (+3,0%). Quelli più contenuti le divisioni Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%) e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%). In flessione risultano i prezzi delle Comunicazioni (-0,6%). Scendono i prezzi delle Comunicazioni (-0,6%). Sale anche il costo della benzina, +11,8% su base annua e +0,8% su base mensile, e quello del gasolio, rispettivamente +18% e +1,1%. DATI EUROPEI - Dati economici giungono anche dalla Commissione Europea, secondo cui il Prodotto interno lordo continentale salirà dell'1,6%, e per l'Ue a 27 dell'1,8%. Il Pil italiano crescerà nel 2011 dell'1,1%, lo stesso tasso dell'anno scorso. "L'economia italiana sta sperimentando una ripresa moderata dopo le forti perdite della produzione registrate durante la crisi del 2008/2009", si legge nelle previsioni economiche di Bruxelles. L'economia italiana continua a basarsi sulle esportazioni, mentre "le condizioni del mercato del lavoro ancora deboli e un'inflazione più elevata scoraggiano la dinamica del consumo privato". Secondo la Commissione, poi, l'inflazione del Belpaese salirà più del previsto nel corso dell'anno corrente: +2,2%, contro una previsione del +1,6%. Il nuovo dato italiano è assolutamente in linea col tasso previsto nel'Eurozona, mentre per l'Ue a 27 si prevede crescita del 2,5%. La disoccupazione continentale torna sotto al 10% (per l'esattezza, 9,9%), mentre per la Ue a 27 il tasso è al 9,5%. In leggero calo la disoccupazione fra i giovani sotto i 25 anni tocca quota 19,9%, contro il 20,2% di dicembre.

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