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Camusso: "Il 6 maggio sarà sciopero generale"

Annuncio della leader Cgil: "Manifestazioni territoriali e quattro ore di protesta in tutta Italia"

domenico d'alessandro
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Il segretario della Cgil Susanna Camusso ha confermato che il 6 maggio sarà sciopero generale. L'annuncio è stato fatto a un attivo della confederazione sindacale a Modena. Lo sciopero sarà di quattro ore con manifestazioni territoriali. La decisione di indire la protesta era stata già presa la scorsa settimana durante una riunione del comitato direttivo nazionale della Cgil. Nel documento politico approvato dal direttivo si sosteneva che "è necessario rimettere al centro il tema del lavoro e dello sviluppo, riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani. Serve una nuova stagione fatta di obiettivi condivisi e rispettosi della dignità del lavoro e serve definire le regole della democrazia e della rappresentanza". BONANNI: "SCIOPERO IN CAMPAGNA ELETTORALE" - Duro commento da Raffaele Bonanni, alla guida della Cisl, secondo cui "la vera resa senza condizioni è quella del segretario della Cgil di fronte alle realtà estremistiche presenti nella sua organizzazione che la obbligano a scioperare ed andare in piazza con i partiti in piena campagna elettorale per le amministrative. Noi non intendiamo mischiarci nè con le vicende politiche nè con alcun partito. Nelle prossime settimane - ha proseguito Bonanni - faremo le nostre proposte e le nostre proteste forti sui temi del fisco, dei salari, delle pensioni e della crescita. Ma ci mobiliteremo di sabato, senza far perdere un euro ai lavoratori e senza penalizzare le loro imprese in un momento così difficile". CRITICHE DALLA MARCEGAGLIA - Sulla decisione della Cgil era giunto già mercoledì un commento molto critico da parte della leader di Confindustria Emma Marcegaglia, secondo cui "più che scioperare serve lavorare insieme perchè in un momento come questo occorre proporre una serie di inizative per migliorare la vita delle imprese, la loro capacità ad essere competitive e di aumentare l'occupazione. Per questo non è con lo sciopero generale che si risolvono i problemi". Il sindacato, aveva aggiunto la Marcegaglia, "è libero di decidere ma in un momento come questo, dove c'è un enorme problema di crescita serve lavorare insieme per trovare strade alternative".

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