Europee, accordo Pdl-Pd
Sbarramento del 4%
Una volta tanto, PdL e Pd hanno qualcosa in comune: la legge elettorale per le Europee che prevede lo sbarramento al 4% e sulla quale è stato un raggiunto un accordo tre i due maggiori partiti del Parlamento italiano, ha accesso le reazioni della sinistra rimasta fuori dalle Aule con le scorse elezioni e non solo. Anche Storace ha alzato la voce e tanti altri esponenti dei partiti minori. L'annuncio sul raggiungimento di un accordo, già atteso in mattinata, è stato dato subito dopo una conferenza dei capigruppo di Montecitorio che ha fissato per martedì prossimo l'avvio dell'esame del provvedimento in aula. Il voto dovrebbe tenersi già il giorno successivo. “C'è un ampio accordo per una riforma limitata ad un unico punto: lo sbarramento al 4%”, ha sintetizzato l'esponente dell'Udc, Rocco Buttiglione, lasciando la conferenza dei capigruppo. Buttiglione ha sottolineato che “si tratta di un accordo ampio di tutti i gruppi parlamentari a esclusione del Mpa, che si oppone con decisione” e, infatti, il parlamentare del Movimento per le autonomie Arturo Iannaccone, ha definito un “colpo di mano” lo sbarramento al 4%. Diversa l'opinione di Antonello Soro, capogruppo del Pd, per il quale l'introduzione della soglia di sbarramento al 4% “è utile al sistema politico italiano”, perchè può essere “uno stimolo all'aggregazione delle forze politiche”. "Vogliono uccidere la sinistra" “Berlusconi ha scelto di salvare alle Europee Veltroni e Di Pietro, in cambio di un po' di benevolenza del Pd sulle norme che gli stanno più a cuore, prima tra tutte quella sulle intercettazioni”, ha incalzato il leader di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, che ha rivolto un appello al capo dello Stato Napolitano. “Bocchino si deve vergognare anziché parlare di sbarramento. Questa gentaglia si permette di impedire ad altri di competere ad armi pari” è il duro commento di Francesco Storace per la Destra, che attacca direttamente il capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera. Intanto montano le proteste anche nei diversi consigli regionali che saranno rinnovati con l'Election day del 6 e 7 giugno, con lo stesso sistema di voto. Tranquilla la Lega Nord: il capogruppo alla Camera, Roberto Cota, ha spiegato che la soglia del 4% era presente già in una proposta avanzata dalla Lega. “C'è solo il rammarico - ha sottolineato - che si potrà discutere soltanto una parte di quello che avevamo proposto noi”.