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Casini: "Governo di unità nazionale. Giustizia? Vediamo"

Il leader Udc a Belpietro: "Italia va a rotoli, basta destra o sinistra". Sulla riforma: "Immunità sì ma non ora, Csm sia autonomo"

Giulio Bucchi
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"L'Italia è sul baratro. Serve un grande governo di responsabilità nazionale". Il segretario dell'Udc Pier Ferdinando Casini rilancia l'idea di una grande coalizione e intervistato dal direttore di Libero Maurizio Belpietro a 'La telefonata' su Canale 5 non chiude pregiudizialmente sull'annunciata riforma della giustizia: "Prima voglio leggere il testo". Onorevole Casini, cosa pensa della riforma della giustizia? I magistrati avrebbero intenzione di scioperare. L'Udc è interessato al dialogo col governo o anche lei pensa che si debba votare contro? "Non si può decidere cosa fare senza sapere quale sarà il testo della riforma. Se non ha intenti punitivi e affronta questioni all'ordine del giorno come la diversità di funzioni tra pm e giudice sederemo al tavolo e vedremo. Non si può prendere cappello pregiudizialmente e non si può confondere nemmeno una riforma con una serie di provvedimenti ad personam. Se berlusconi dopo 15 anni decide di affrontare la questione generale in modo serio, secondo noi fa bene". L'Udc dice sì alla separazione delle carriere. Ma sul Consiglio Superiore della Magistratura? "Dipende da come sarà organizzato. Se si parla di uno dei due Csm con a capo il ministro della Giustizia sarebbe inaccettabile. Però aspetto giovedì". Ma è disponibile ad una ridefinizione del ruolo Csm? "L'autonomia della magistraura e la sua non sottoposizione al potere dell'esecutivo sono punti costituzionali, non devono essere aggiornati. Se la riforma ne tiene conto e si muove per risolvere questioni come gli arretrati e la riorganizzazione delle sedi giudiziarie sarà una cosa positiva. Ma prima guardiamo il testo definitivo, è una cosa troppo seria". L'autonomia della magistratura è prevista dalla Costituzione, così come l'immunità parlamentare. Reintrodurrebbe la norma? "L'articolo 68, com'è noto, è stato modificato per questioni emotive, alla fine della Prima repubblica. Non era uno scandalo, ma reintrodurla oggi con i processi di Berlusconi al via verrebbe presa come un privilegio. Non è questo il momento". Ieri Fini ha detto che Futuro e Libertà ha un po' esagerato ad essere sempre fuori dal coro. "Se l'ha detto lui...". Ma voi siete suoi alleati. "Non ci nutriamo di antiberlusconismo, anche se Berlusconi dà un buon contributo... Non dobbiamo cadere nella sua trappola e replicare alle sue battute". Fini l'ha detto chiaro: considera il Terzo polo un'alternativi a destra e a sinistra, ma Bersani insiste e vi corteggia ancora... "Siamo alternativi a questa idea di centrodestra, caratterizzato dalla sacralizzazione di Berlusconi". Però vi dovrete alleare con qualcuno. Lei preferisce farlo a destra o a sinistra? "Il Paese va a rotoli, l'Italia ha problemi vecchi di 20 anni. Serve un governo di responsabilità nazionale, De Gasperi diceva: 'Gli statisti si dividono in due categorie, chi pensa alle prossime elezioni e chi pensa al futuro del Paese'. Noi vogliamo essere nella categoria".

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