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Atomo, frenata del Cav. Veronesi però spinge

Berlusconi: "Staremo allineati ad Europa e decisioni di Bruxelles". L'oncologo: "Mondo non può fare a meno del nucleare

Andrea Tempestini
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Paolo Romani, il ministro dello Sviluppo Economico, è tornato a parlare della scelta operata dal governo di proseguire nel programma nucleare. "Quello che è successo in Giappone", spiega Romani, "un momento di riflessione lo deve dare". Il ministro quindi invita il "sistema Paese, il governo e i tecnici a fermarsi un attimo per capire cosa sia meglio fare". UFFICIO DI PRESIDENZA - Il nucleare è stato al centro del dibattito anche all'ufficio di presidenza del Pdl a palazzo Grazioli di mercoledì sera. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato a ribadire la necessità di riflettere sull'atomo e sulla sicurezza degli impianti. Il Cavaliere detta insomma la linea della prudenza: il nucleare, oggi, tocca la sensibilità delle persone. Berlusconi ha chiesto di non alimentare polemiche, poiché potrebbero essere usata come arma anti-Cav durante la prossima campagna elettorale per le amministrative. Il premier, in sostanza, ha chiesto di allinearsi alle decisioni che verranno prese in sede europea. ROMANI - Dopo aver invitato le istituzioni a riflettere sulla situazione, il ministro Romani ha aggiunto che sarà importante "aspettare gli stress test" a cui verranno sottoposte le centrali nucleari europee. Il ministro ha poi ricordato, però, come quanto accaduto in Giappone abbia caratterei di "un'eccezionalità probabilmente irripetibile, ma deve comunque portare un momento di riflessione". Il ministro ha infine sottolineato come "non si possano fare scelte che non siano condivise da tutti, scelte non condivise da chi vede istallata nerl proprio territorio una centrale nucleare". VERONESI: "MONDO NON PUO' FARNE A MENO" - Sul tema dell'energia nucleare è interventuo anche l'oncologo Umberto Veronesi. "Io rimango convinto che il mondo non può fare a meno del nucleare per sopravvivere", tuttavia, ha continuato, "non posso evitare di pormi degli interrogativi e vorrei personalmente approfondire e riesaminare i piani ( che peraltro ho sempre ritenuto eccellenti) di sviluppo nucleare del nostro Paese, anzi dell'Europa". Il professore, presidente dell'Agenzia per il nucleare, a una settimana dalla catastrofe giapponese ha spiegato così la sua posizione circa la sicurezza degli impianti. "Le caratteristiche di eccezionalità degli eventi giapponesi, dove al terremoto si è associato lo tsunami e poi l'incidente atomico - ha continuato Veronesi - ha risvegliato in tutti noi paure ataviche e visioni apocalittiche, oltre che dolore e solidarietà sincera per la gente e per gli eroi, tecnici e scienziati , che tentano in ogni modo di salvarla. Io rimango convinto che il mondo non può fare a meno del nucleare per sopravvivere, tenendo conto che petrolio, carbone e gas hanno i decenni contati e che sono nelle mani di pochissimi Paesi, che stiamo avvicinandoci ai 7 miliardi sul Pianeta con bisogni sempre maggiori di energia, e che le altre fonti di energia non sono attualmente sfruttabili in modo tale da assicurare la copertura del fabbisogno".

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