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In Siria vince la piazza: Assad promette riforme

Il presidente revoca stato di emergenza e aumenta stipendi. Ong: "Negli ultimi giorni 100 vittime a Daraa"

Privitera Andrea
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Anche in Siria vince la piazza. Il presidente Bashar al Assad, tramite la sua portavoce, ha promesso importanti riforme a tutto campo per la popolazione, ma soprattutto ha garantito che non si sparerà più sulla folla. Queste promesse dovrebbero soddisfare la piazza, impegnata da circa una settimana in manifestazioni ieri degenerate nel sangue. Assad ha anche revocato lo stato di emergenza in vigore dal 1963, oltre ad annunciare la riforma della legge sui partiti, l'aumento dei stipendi dei dipendenti pubblici e privati, e il miglioramento della condizione dei più poveri nel Paese. La piazza chiede anche la fine del regime baathisa della famiglia Bashir, in carica nel Paese da 40 anni, ma è la prima volta che il presidente accontenta le richieste dei manifestanti. In serata, poi, Assad ha ordinato l'immediata liberazione di tutte le persone arrestate negli ultimi giorni durante gli scontri di piazza. STRAGE IN PIAZZA - L'annuncio odierno giunge dopo sette giorni di durissime manifestazioni, risoltesi nelle ultime 48 ore in un bagno di sangue. Sarebbero all'incirca cento le vittime degli scontri avvenuti a Daraa. Secondo quanto riferisce il centro per i Diritti umani in Siria, quella avvenuta ieri è stata "una vera e propria strage, nella quale i poliziotti avrebbero aperto il fuoco sui civili". L'associazione ha inoltre promesso che "i responsabili dell'accaduto saranno perseguiti in ogni modo". Sul caso è intervenuto anche il Centro di studi per i Diritti umani di Damasco, secondo il quale "il governo siriano è pienamente responsabile delle vittime di Daraa". Nelle ultime ore si è formata una nuova manifestazione in occasione dei funerali delle vittime: la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere la folla (in piazza ci sono migliaia di persone) e arrestato almeno un attivista. Secondo alcuni siti un manifestante sarebbe rimasto ucciso, ma non ci sono conferme ufficiali. VENERDI' DI PROTESTA - I manifestanti della città, che dista pochi chilometri dal confine giordano, avevano proclamato per domani, in occasione del venerdì islamico, una nuova manifestazione di protesta nella piazza centrale di Daraa denominata 'piazza dei Martirì. Le Ong siriane denunciano inoltre che "è iniziata nei giorni scorsi un'attività delle forze di polizia nelle principali città del paese per arrestare gli esponenti delle associazioni per i Diritti umani. La retata è ancora in corso". Ma già oggi alcuni residenti di Daraa stanno partecipando a un sit-in nel quartiere di al-Mahata, organizzato per protestare contro l'uccisione di decine di persone.La situazione è tesa e c'è una massiccia partecipazione nelle strade. Ispirati dall'onda di manifestazioni per la democrazia, i cittadini di Daraa protestano già dalla settimana scorsa.

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