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Capitan Maldini, processo a Milano per corruzione

Ex terzino Milan imputato anche per accesso abusivo a sistema informatico. Avrebbe aggirato controlli fiscali. Lui: "Sono sereno"

Andrea Tempestini
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L'ex capitano e bandiera del Milan, Paolo Maldini, sarà processato per le accuse di corruzione e accesso abusivo a sistema informativo. Il rinvio a giudizio è stato deciso lunedì mattina dal gup di Milano, Luigi Varanelli. Secondo l'accusa, Maldini avrebbe dato soldi a un funzionario dell'Agenzia delle Entrate per aggirare i controlli fiscali. L'ex difensore del Milan cvrebbe poi chiesto allo stesso funzionario una verifica illecita su una operazione immobiliare che avrebbe voluto mettere a segno in Toscana. Nel momento in cui il gup ha reso pubblica la sua decisione, Paolo Maldini si trovava in tribunale. GLI IMPUTATI - Il processo inizierà il prossimo 21 giugno. A giudicare Maldini sarà la decima sezione penale del Tribunale di Milano. Insieme all'ex capitano del Milan, saranno processati altri 12 imputati, tutti accusati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. In totale, le persone imputate per aver aiutato imprenditori e titolari di aziende ad evitare controlli fiscali erano 39, ma alcuni hanno optato per il patteggiamento, mentre altri per il rito abbreviato. Altri ancora, tra cui Maldini, hanno scelto il rito ordinario. L'ACCUSA - Nel dettaglio, secondo il pm Paolo Pirotta, l'ex terzino del Milan avrebbe corrotto l'ex funzionario dell'Agenzia delle Entrate Luciano Beressi con 40mila euro e offrendogli la gestione della società costituita con la moglie, la Velvet Sas, da cui avrebbe versato all'ex funzionario un'altra somma non inferiore a 185mila euro. Bressi, su richiesta dell'ex capitano del Milan, avrebbe anche indagato all'anagrafe tributaria sul conto di una persona con cui Maldini voleva entrare in società per un affare immobiliare in Toscana. Maldini lunedì era presente in aula e si è sempre difeso dicendo che è stato Bressi a sottrarre i fondi dalle casse della Velvet. "NON HO CORROTTO NESSUNO" - Il diretto interessato, Paolo Maldini, si è definito "sereno" circa il rinvio a giudizio. Attraverso il suo legale, l'avvocato Danilo Buongiorno, l'ex giocatore della nazionale si è detto "sereno" poiché "non ho mai corrotto nessuno". Maldini ha poi aggiunto di essere "contento" perché è stata archiviata l'accusa a carico di sua moglie, Adriana Fossa. Il suo avvocato ha precisato che "non ci sono le prove della corruzione e il tribunale se ne renderà conto."

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