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Siria, la piazza esulta: governo si è dimesso

L'intero esecutivo guidato da Otri ha rassegnato il mandato, Assad ha accettato. Almeno 150 le vittime delle proteste

domenico d'alessandro
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Si sblocca la situazione in Siria, e anche in questo Paese vince la piazza. Al Jazeera ha annunciato che il premier Naji Otri - in carica dal 2003 - ha rassegnato le sue dimissioni insieme a quelle di tutto il governo. Il presidente siriano Bashar Assad ha accettato la decisione dell'esecutivo, che però rimarrà in carica fino quando non si insedierà il nuovo governo, cosa che secondo fonti ufficiali dovrebbe avvenire entro mercoledì. Il regime di Damasco quindi vuole accelerare il cambiamento per non restare travolto dall'ondata di proteste che, negli ultimi giorni, ha causato almeno 150 morti. Proteste che, però, puntano proprio alla fine del regime di Bashar Assad: la "parola" dunque passa alla piazza, anche se le dimissioni in blocco del governo sono una decisa e chiara decisione che accontenta i manifestanti. E proprio il presidente, mercoledì, parlerà in Parlamento. FOLLA IN PIAZZA PER BASHAR - Un nuovo corteo, intanto, ha riempito le piazze di Damasco. Centinaia di migliaia di persone si sono radunate nel centro della Capitale siriana per una manifestazione di "fedeltà alla nazione" in sostegno del presidente Bashar Assad. La tv di Stato siriana, che ha parlato di "milioni di persone in piazza", sta trasmettendo in diretta l'evento, mostrando le immagini delle manifestazioni in corso a Damasco, Aleppo, Homs e in altri centri minori del Paese.

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