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Europa: "Profughi sono un problema di tutti noi"

Il commissario Barroso a Berlusconi: "Vi aiuteremo". Il premier: "Si rischia uno tsunami umano, pronti 100 rimpatri al giorno"

Andrea Tempestini
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"Lampedusa è un problema dell'Europa, non solo dell'Italia". Il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha rassicurato il premier Silvio Berlusconi con cui oggi ha avuto un colloquio a propostio dell'emergenza immigrazione. Berlusconi, che lunedì prossimo sarà a Tunisi, ha ribadito a Barroso la necessità di trovare soluzioni comuni a quello che lo stesso Cavaliere, questa mattina ha definito uno "tsunami umano". E Barroso, dal canto suo, ha ribadito l'impegno della Commissione a una più fattiva solidarietà verso l'Italia. CENTO RIMPATRI AL GIORNO - E' la notizia lieta che chiude una giornata tumultuosa sul fronte immigrazione. Una giornata iniziata con la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi, con Berlusconi, il ministro degli Interni Roberto Maroni e i rappresentati delle Regioni a Palazzo Chigi, e proseguita con il caos di Manduria, dove centinaia di immigrati sono fuggiti dalla tendopoli. Per il premier l'obiettivo è il "rimpatrio di 100 tunisini per volta con dei ponti aerei". Il summit di Palazzo Chigi doveva raggiungere un'intesa su dove dislocare i siti per l'accoglienza degli irregolari, ma l'incontro è stato aggiornato a martedì prossimo. Ogni Regione, ha spiegato Berlusconi, dovrà mettere a disposizione un sito per l'accoglienza dei migranti, secondo le indicazioni che fornirà il governo, ovvero - è stato poi ribadito in conferenza stampa - in modo "proporzionale al numero di abitanti di ogni singola regione". Qualora il sito scelto dall'esecutivo non dovesse essere gradito dall'autorità locale, quest'ultima dovrà presentare una controproposta. Per far fronte all'emergenza sono pronte 7mila tende, per sei posti ciascuno, che verranno allestite nelle prossime 48 ore. LA RISPOSTA DELLE REGIONI - A chiudere la porta all'eventualità delle tendopoli è stata, per prima, il governatore Pdl della regione Lazio, Renata Polverini. Al termine della riunione a Palazzo Chigi ha dichiarato: "Nessuno di noi le vuole". La Polverini ha sottolinato come le Regioni non vogliano che le decisioni "imposte dall'alto" possano creare tensioni sui territori. Respinte le tendopoli, le Regioni hanno buttato sul tavolo una controproposta. I governatori avrebbero chiesto un'accoglienza morbida, distribuita sul territorio ma che non si concretizzi nella creazione di accampamenti che potrebbero creare problemi legati all'imminente stagione calda e alla gestione della sicurezza. L'incontro con le Regioni è stato aggiornato a martedì perché l'esito del vertice del giorno precedente a Tunisi, che potrebbe accogliere 100 persone al giorno, potrebbe cambiare le carte in tavola. FONDI ALLA TUNISIA - L'Italia si impegnerà anche a prevenire gli sbarchi grazie ad accordi diretti con la Tunisia. "Ci siamo impegnati - spiega Berlusconi - in linee di credito e equipaggiamenti a forze di polizia impegnate nel controllo dell'immigrazione per un valore vicino ai 100 milioni dalla metà del mese di aprile" a fronte dell'impegno di Tunisi a "fermare l'uscita illegale di loro cittadini dal loro Paese". Altro canale sarà la richiesta di sostegno all'Europa: "Continuiamo le pressioni sulla Commissione europea - precisa ancora il premier -, ho appuntamenti telefonici con i commissari e il presidente". Infine, per chi è già in Italia, "daremo permessi di soggiorno temporanei. Molti di questi immigrati hanno manifestato la volontà di rincongiungersi con famigliari in Francia o Germania, ma anche in altri Paesi. In base all'articolo 20 queste persone hanno la possibilità di circolare, per ricongiungimenti famigliari, liberamente in Europa e daremo loro permessi di soggiorno temporanei per farlo". "EUROPA EGOISTA" - Berlusconi, è trapelato dalla riunione della cabina di regia, non ha digerito "l'egoismo generalizzato molto negativo" da parte dei capi di Stato nel Vecchio Continente, che ci hanno messo pochi giorni a dimenticare la vocazione europeista, e hanno lasciato sola al suo destino l'Italia nel gestire l'emergenza clandestini. In particolare, i rapporti diplomatici sono tesi con la Francia, che ha operato molteplici respingimenti a Ventimiglia.

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