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Obama come Bush: corte militare per la 'mente' dell'11/9

Barack si candida alle elezioni 2012. Subito la sorpresa: Mohamed verrà processato a Guantanamo. Il rito non si terrà a New York

Andrea Tempestini
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Nel giorno in cui Barack Obama ha svelato le carte - come ci si attendenva, correrà alle presidenziali del 2012 - arriva una notizia che rende sempre più diluito il confine che separa l'attuale presidente degli Stati Uniti dal suo predecessore, il tanto vituperato George W. Bush. Khaled Sheikh Mohammed, la mente degli attacchi dell'11 settembre, non sarà più processato a New York, come prima annunciato e poi caldeggiato dall'amministrazione democratica. Il processo, al contrario, si terrà a Guantanamo. Ma non solo. Proprio come ai tempi di Bush la palla passa a una commissione militare speciale. A darne notizia è stata l'emittente Cbs, che ha anticipato l'annuncio ufficiale che verrà a breve diramato dal ministro della Giustizia a stelle e strisce, Eric Holder. Quando venne avanzata l'ipotesi di giudicare Mohammed davanti a una corte ordinaria e nei pressi di Ground Zero, il sito che accoglieva le Torri Gemelli, si scatenò la violenta reazione dei parenti delle vittime dell'11 settembre. Anche il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, si schierò contro l'ipotesi facendo riferimento ai rischi legati alla sicurezza e ai costi organizzativi che avrebbe comportato un simile processo.

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