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Processo breve: ostruzionismo e "sedute notturne"

Alla Camera è guerra: opposizione perde tempo, Pdl e Lega contro Fini: "Non è super partes, riferiremo al Colle". Questa sera si lavora

Giulio Bucchi
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Tre ore di ostruzionismo alla Camera, giusto per far capire il clima del 'dibattito' in Aula. L'opposizione non va per il sottile e usa tutti i mezzi a sua dispoisizione per rallentare i lavori sul processo breve, compreso quello di far parlare ciascuno dei suoi deputati per ritardare la discussione sul processo breve. La giornata degli onorevoli sembra oltretutto destinata a proseguire fino a tarda ora, poiché a causa dei ritardi, la Camera dovrà lavorare in seduta notturna per l'analisi del ddl accorcia processi. TAPPE FORZATE: SEDUTA NOTTURNA- "Il calendario dei lavori procede in notturna -  spiega il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni -. Dopo il question time si riprenderà con i provvedimenti all'ordine del giorno. Ci sarà probabilmente la richiesta di far tornare in commissione la Comunitaria e poi si proseguirà all'esame dei due provvedimenti previsti dal calendario: bilancio europeo e poi processo breve". Reguzzoni ha quindi confermato la prosecuzione notturna dei lavori dell'aula di oggi: "Era già prevista dal calendario", ha aggiunto. Non è dello stesso parere il battagliero Dario Franceschini, Pd, che ha annunciato la mobilitazione dei deputati dell'opposizione per far fronte al "tentativo eversivo" della maggioranza: "La notturna sarebbe un blitz - ha detto - ma noi restiamo ventre a terra". MELINA MATTUTINA - Il raid serale seguirà una giornata cominciata con le prime scaramucce d'artiglieria. Si doveva approvare il processo verbale dell'ultima seduta, e tutti i deputati dell'opposizione hanno preso la parola per relazionare. Una pura melina, ininfluente ai fini del voto finale, che ha avuto il solo scopo di perdere tempo e mandare fuori dai gangheri la maggioranza. "Sì, stiamo usando tutti gli strumenti regolamentari perchè sappiamo che hanno l'intenzione proditoria di invertire ancora una volta l'ordine del giorno per far saltare una legge attesissima e importantissima come la comunitaria ed insistere sulla prescrizione breve", ha commentato in segretario del Pd Pier Luigi Bersani. PRESIDENTE SUPER PARTES - Le critiche di Pdl e Lega, però, vanno soprattutto al presidente della Camera Gianfrano Fini, reo secondo la maggioranza di favorire l'ostruzionismo. "Non è possibile che un ramo del Parlamento, le sue risorse, vengano bloccati per un tempo che supera quello dell'intera mattinata - si è lamentato nel suo intervento il leghista Marco Reguzzoni -. Non è possibile avere 6-7 ore per approvare il verbale della seduta precedente quando il regolamento parla chiaro e prevede una seduta di pochi minuti". Dopo un confronto poco amichevole con lo stesso Fini, Pdl e Lega esporranno le proprie lamentele direttamente al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La decisione è arrivata dopo una riunione di quasi due ore tra i capigruppo Cicchitto (Pdl), Reguzzoni (Lega) e Sardelli (Ir), insieme al vicepresidente del Pdl Massimo Corsaro, i coordinatori del partito Ignazio La Russa e Denis Verdini e l'onorevole Niccolò Ghedini. L'accusa verso il presidente di Montecitorio è quella nota: "non essere super partes". Cicchitto, in Aula, ha invitato "le massime cariche dello Stato a riflettere sulle cose negative accadute questa mattina". FINI -  "Ove dovessero riproporsi nelle prossime sedute situazioni analoghe la presidenza della Camera, in mancanza di una espressa previsione regolamentare sulla durata degli interventi, ridurrà il tempo massimo degli interventi in relazione al numero degli iscritti a parlare”. E' quanto ha stabilito il presidente della Camera Gianfranco Fini nel corso della riunione dei capigruppo,  in merito all'ostruzionismo azionato dall'opposizione (Pd e Idv) mercoledì. "La presidenza non può non sottolineaere - ha spiegato - che le molteplici richieste di intervento, cui conseguono effetti dilatori rispetto ad un adempimento istituzionale come l'approvazione del processo verbale, rischino, se reiterate, di compromettere la funzionalità della Camera". Il presidente della Camera nel corso della conferenza dei capigruppo ha precisato che quanto è avvenuto oggi sarà oggetto di un approfondimento da parte della Giunta per il Regolamento di Montecitorio. La deliberazione di Fini però ha lasciato scontenti sia la maggioranza sia l'opposizione. La prima, riferisce chi era presente alla riunione, l'ha giudicata "tardiva", la seconda "inopportuna".  

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