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Precari in piazza. Ultrà Di Pietro: "Stop a mercato schiavi"

Manifestazioni in tutto il Paese. Meloni: "Non cerchiamo privilegi nostri padri". Vendola: "Classe dirigente puzza"

Rosa Sirico
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"Il nostro tempo è adesso": questo lo slogan scandito da i precari di tutt'Italia che tornano in piazza. La manifestazioni si sono svolte nelle più grandi città della penisola: da Palermo a Milano, passando per Napoli, Ancona e Roma migliaia di precari sono scesi in strada. La mobilitazione è stata organizzata via web, come pure è avvenuto per la protesta femminile in chiave anti-Cav Se non ora quando. In piazza giovani stagisti, studenti, ricercatori, laureati con tanto di maglietta gialla con punto esclamativo. In strada non è sceso Antonio Di Pietro, che non ha fatto mancare un suo commento: il leader dell'IDv ha parlato di "moderna tratta della schiavitù". LA MELONI: "NON FACCIAMO ERRORI NOSTRI PADRI" - Cori e slogan che rivendicano "diritti oggi negati" e urlano un "basta alle raccomandazioni", auspicando una maggiore meritocrazia. La voce del precariato si alza, e immancabilmente nel mirino ci finiscono governo e Silvio Berlusconi. A fare da controcanto, però, ci pensa il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, che già da venerdì aveva messo tutti in guardia dal chiedere "i privilegi dei padri che hanno rovinato l'Italia". "Non dobbiamo fare l'errore di chiedere per noi i privilegi che hanno avuto i nostri genitori, perché è in ragione di quei privilegi che c'è stata consegnata l'Italia in cui viviamo - ha commentato la Meloni -. Non ci sono più i soldi perché qualcuno possa avere quei privilegi". Piuttosto, il ministro suggerisce di "lavorare per difendere i diritti di questa generazione e non i privilegi di qualcun altro. La partecipazione giovanile per me è sempre una vittoria - ha sottolineato -. Questa generazione ha diversi motivi per i quali scendere in piazza e la loro capacità di combattere rappresenta una risorsa".  DI PIETRO (Idv) - Dopo la voce del governo, si sono levete le grida dell'opposizione. In prima fila il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che non ha dubbi sulla posizione da prendere. L'ex pm sta dalla parte dei precari, perché questa è "la manifestazione di un nuovo padronato che sfrutta il mercato degli schiavi - ha commentato con la consueta pacatezza -. E'  un ritorno allo schiavismo. Fermiamo questo ritorno a un lavoro senza diritti. Fermiamo la tratta dei moderni schiavi", ha concluso l'ultrà della Camera. BERSANI (Pd) - Poi la preoccupazione del segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. "Padri e figli, quelli che lavorano, sono tutti nei guai" ha dichiarato in relazione alle persone che hanno preso parte alle manifestazioni. A questo punto, è opportuno che "il governo conosca un pò più da vicino la realtà che sta vivendo questo Paese": immancabile la stoccata alla presunta miopia dell'esecutivo. VENDOLA (Sel) - A Roma, in piazza con i precari è sceso anche Nichi Vendola, governatore della Puglia e leader di Sinistra, Ecologia e Libertà. "Sono venuto qui per respirare aria pulita in un paese in cui dalle classi dirigenti promana cattivo odore". Sempre nella capitale, anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, si è unita alla street parade contro il precariato, ben in vista in testa al corteo.

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