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Pizzini? Solo una bufala. In manette Ciancimino Jr.

Supertestimone arrestato per calunnia aggravata contro De Gennaro. Ombre su trattativa Stato-mafia in chiave anti-Cav

Giulio Bucchi
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La bufala dei pizzini inguaia Massimo Ciancimino, arrestato a Bologna per truffa e calunnia aggravata ai danni dell'ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro. L'imprenditore (già condannato per riciclaggio) e figlio dell'ex sindaco di Palermo Vito è stato fermato a Bologna su ordine dei pm della Procura palermitana Ingroia, Di Matteo e Guido. Da mesi supertestimone della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, Ciancimino Junior secondo la Polizia scientifica avrebbe falsificato i 'pizzini' che accusano De Gennaro. Massimo Ciancimino - ospite fisso nella tribuna di Michele Santoro quando si trattava di gettar fango contro Silvio Berlusconi -  è stato così fermato a Parma su ordine della Procura di Palermo con l'accusa di "calunnia aggravata": il fermo è stato eseguito dalla Dia di Palermo. FERMO D'URGENZA - Ciancimino è stato sottoposto a fermo con un provvedimento urgente motivato dal "pericolo di fuga", e si è reso necessario poiché secondo gli inquirenti si stava recando in Francia per le festività pasquali, e sarebbe dovuto tornare lunedì. La Procura ha comunque deciso per il fermo senza attendere il provvedimento del gip del Tribunale. Martedì è prevista la deposizione di Cinacimino al processo Mori a Palermo. TRATTATIVA - Tra le prove contro Ciancimino, ci sarebbe un documento "manomesso" in cui c'è il nome del direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. Il documento è una fotocopia di un foglio redatto da Vito Ciancimino con un elenco di nomi di personaggi delle istituzioni che avrebbero avuto un ruolo nella cosiddetta "trattativa" degli anni Ottanta e Novanta. Da una perizia ordinata dalla Dda e consegnata ai magistrati palermitani si evincerebbe che il nome di De Gennaro sarebbe stato scritto in epoca successiva alla redazione del manoscritto. Il documento inoltre sarebbe in contrasto con quanto dichiarato dallo stesso Ciancimino durante gli interrogatori resi alla procura di Palermo. LE ACCUSE - Già dallo scorso dicembre Ciancimino era stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Caltanissetta con l'ipotesi di reato di calunnia nei confronti di De Gennario, che oggi ricopre il ruolo di direttore di un'agenzia di intelligence. Il figlio dell'ex sindaco di Palermo, teste nell'inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia nella quale si vuole tirare in ballo Silvio Berlusconi, ha accusato De Gennaro di essere stato molto vicino al cosiddetto 'signor Franco', agente dei servizi segreti deviati che avrebbe avvicinato il padre per ottenere un contatto con i boss mafiosi dell'epoca. Secondo gli inquirenti, dunque, i 'pizzini' che Ciancimino avrebbe portato a sostegno della sua tesi sono falsi, LA DIFESA - Raggiunto telefonicamente dall'agenzia di stampa Agi, Massimo Ciancimino, che si trovava nella questura di Bologna, ha dichiarato: "Sono sereno. Mi accusano di avere consegnato un documento non autentico, ma io rimango sereno. Mi sa che non ci sentiremo per un po'...", ha concluso rivolgendosi al cronista con cui stava parlando.

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