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Centri sociali sfilano a Milano

Inneggiamenti a Nassirya

Dario Mazzocchi
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Sono tornati a risuonare per le vie di Milano gli inneggiamenti alla strage di Nassirya. E' accaduto durante la manifestazione dei centri sociali che si è tenuto oggi nel capoluogo lombardo: imbrattamenti, vandalismi, petardi e fumogeni, oltre a scritte oltraggiose nei confronti del sindaco Letizia Moratti, hanno fatto da contorno alla protesta, conclusa con il ricordo dell'attentato ai soldati italiani in Iraq il 12 novembre 2003. Ma più che di un ricordo, si è trattato di un insulto alla loro memoria. “Uno sciame delirante”, è stata la definizione che ne ha dato il vicesindaco Riccardo De Corato, secondo il quale quello che ha sfilato in corteo è stato “il deprimente copione recitato dei ‘bravi ragazzi' dei centri sociali” che hanno mostrato un'altra volta “un livello di civiltà sottozero. Questo è il vero volto di chi è stato definito dal centrosinistra una ‘risorsa'”. Intorno alle 18.30 si era sparsa anche la notizia che a Bergamo, dove era in corso una manifestazione per protestare contro l'apertura di un circolo di Forza Nuova, erano state fermate una quarantina di persone per controlli. I manifestanti a questo punto hanno comunicato alle Forze dell'ordine di voler continuare a muoversi in corteo fino a che da Bergamo non sarebbero arrivate notizie positive sulla sorte dei fermati. Ma sono i riferimenti all'attentato di Nassirya che hanno acceso gli animi politici. Nel merito è entrato anche Manfredi Palmeri, presidente del Consiglio comunale di Milano: “Chi versa vernice sugli edifici della città – ha dichiarato Palmeri - non può offendere chi ha versato il sangue per il Paese  a Nassirya: ragazzi che hanno perso la vita per servire le nostre  istituzioni ed altri popoli, e che oltretutto sono coetanei e forse  più giovani di chi sparge odio sui muri e violenza nelle strade”.

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