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Liberalizzazioni, sì a fiducia Senato: 237 voti favorevoli

Approvato il testo, che passa all'esame della Camera. Governo cede a pressione dei partiti su taxi, farmacie e avvocati

Andrea Tempestini
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Il Senato ha approvato la fiducia sul maxiemendamento al decreto liberalizzazioni con 237 voti favorevoli, 33 contrari e 2 astenuti. Il testo ora passerà all'esame della Camera. Il pacchetto era statoapprovato in Commissione Industria al Senato. Il testo che ha approvato Palazzo Madama è però una versione annacquata rispetto a quella iniziale, costellato da misure troppo morbide. Tre in particolare i punti sui quali Mario Monti e i tecnici, nonostante i proclami, hanno ceduto alle lobby e alle pressioni dei partiti: taxi, farmacie, avvocati. Taxi - Per quel che riguarda i taxi, alla fine, saranno i Comuni a fissare nel caso in cui lo ritengano necessario l'incremento delle licenze. E' stata creata l'Autorità dei trasporti, che sulle licenze potrà fornire un parere non vincolante, che ossia potrà essere disatteso dai sindaci, sempre propensi a non concedere nuove licenze. Nel caso l'Autorità potrà rivolgersi al Tar, ma appare evidente che rispetto alla prima bozza del testo, in cui il potere di concedere licenze spettava interamente all'Autorità, il passo indietro è stato significativo: hanno vinto i tassisti. Farmacie - Il capitolo farmacie mette in evidenza il fatto che sia stato alzato il tetto richiesto per l'apertura di nuovi ersercizi: il testo viene spostato da 3mila a 3.300 abitanti. Sono stati stabiliti i concorsi per le quote. Nelle parafarmacie saranno vendibili soltanto i farmaci che verranno "delistati" dalla fascia C. Infine, dal 2013 potrebbero arrivare farmaci monodose. Rispetto alla prima versione del decreto liberalizzazioni la differenza più significativa sta nella discrepanza del tetto per aprire una nuova farmacia. Professionisti - Infine il capitolo professionisti, forse quello più depotenziato in assoluto. Nella versione originaria del testo l'avvocato o il commercialista che non presentavano il preventivo in forma scritta sarebbero stati passibili di una sanzione disciplinare da parte dell'ordine di riferimento. Dopo la riscrittura del testo, il preventivo diventa solo una scelta affidata alla contrattazione tra cliente e professionista. Cambiamenti anche sul tirocinio: l'obbligo di retribuzione non scatterà subito, ma solo dopo i primi sei mesi di lavoro. Non è stata infine cambiata la previsione di innalzare il numero dei notai, con concorso annuale a partire dal 2015.

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