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Riccardi, nessuno lo voleva... Lui si prende il doppio ufficio

Il ministro che ha attaccato il Pdl si fa dare anche una stanza agli Esteri: una richiesta accolta a tempo record

Andrea Tempestini
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Tecnico e ubiquo. Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale, e come tale titolare di un sobrio ufficio al secondo piano di largo Chigi, ha chiesto ed ottenuto l'assegnazione di un altro ufficio, stavolta all'interno del ministero degli Esteri e meno sobrio del precedente. La delega per la cooperazione, infatti, è sempre stata inquadrata tra le competenze della Farnesina. Così al fondatore della comunità di Sant'Egidio è venuto naturale, dopo aver sottratto il dossier al collega, sfilargli anche una stanza. La sua richiesta è stata accolta a tempo di record: il nuovo ufficio è già pronto e operativo ed il suo staff è in contatto col personale del dipartimento Cooperazione del ministero degli Esteri.Il ministero di Riccardi, che Giorgio Napolitano e Mario Monti hanno ritagliato su misura per lui, è una novità senza precedenti nella storia repubblicana: una sorta di dicastero omnibus - l'elenco ufficiale delle deleghe dura cinque pagine ed è suddiviso in dodici articoli - che attinge le proprie competenze da settori tradizionalmente in mano ad altri ministeri. La Cooperazione è stata sottratta agli Esteri, l'immigrazione all'Interno, la famiglia al Welfare... Una situazione che determina qualche comprensibile malumore tra i colleghi di governo, i quali non hanno preso bene la deminutio. Che, per essere chiari, non riguarda solo le deleghe, ma anche i fondi per gestirle. La pratica Esteri, poi, è particolarmente sensibile: la Cooperazione è da sempre uno degli asset più importanti (per motivi economici, politici e strategici) della nostra struttura diplomatica. Raccontano che lo stesso ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Santagata, non abbia gradito lo strabordare di Riccardi. L'ultima frizione tra i due risale a poche settimane fa, durante la definizione del nuovo decreto di finanziamento delle missioni internazionali, con il quale si è stabilito che, in occasione degli interventi di peace-keeping, il ruolo del ministero di Riccardi sarebbe stato rafforzato. Adesso, la stanza: anch'essa chiesta e ottenuta. E domani, si chiedono i colleghi di governo? di Marco Gorra

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