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Fini adesso vuole riciclarsi Dimissioni a settembre

Il futurista vuole avere le mani libere per la prossima campagna elettorale e forse potrebbe pure lasciare la poltrona

Nicoletta Orlandi Posti
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Lasciare la presidenza della Camera per avere mano libera alla prossima campagna elettorale. Questa volta Gianfranco Fini sembra far sul serio. A settembre sembra seriamente intenzionato a lasciare lo scranno più alto di Montecitorio per potersi dedicare a tempo pieno alle elezioni di primavera senza per altro sentirsi accusato dai detrattori di utilizzare la visibilità della terza carica dello Stato per il proprio tornaconto personale. Questa volta sembra voler far sul serio: più di una sembrava sul punto di voler rinunciare all'incarico, salvo poi restare lì senza alcun imbarazzo. Non lo sfiorò l'idea di mollare quello scranno quando divorziò da Silvio Berlusconi e neppure quando venne investito dallo scandalo della casa a Montecarlo. Quella poltrona era la sua e nessuno gliela poteva togliere. "Sono pronto a dimettermi da presidente della Camera nel momento stesso in cui Silvio Berlusconi si dimette da presidente del Consiglio", aveva detto a febbraio del 2010. Il Cavaliere, come è noto, si è dimesso. Ma lui no. Gianfranco Fini è rimasto attaccato alla poltrona. E a chi gli ricordava quanto detto rispondeva: "Le polemiche sulle mie dimissioni appartengono a un'altra stagione. A un anno fa. Cerchiamo di guardare avanti". E avanti Gianfranco sta guardando. Ha bisogno di una nuova credibilità se vuole ottenere qualche successo alle Politiche visto che il suo partito, Futuro e Libertà, ad oggi è solo al 2%. E il primo passo da fare è questo: dimettersi da presidente della Camera. Chissà se questa volta fa sul serio.

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