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Dall'India alla Nigeria 007 non si fidano di Monti

Gli inglesi avevano comunicato ai servizi segreti l'arrivo delle forze speciali in Africa. Ma nè il premier nè Terzi ne erano al corrente

Matteo Legnani
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Gli inglesi dicono di aver informato l'Italia del blitz in Nigeria. Ma il nostro premier Mario Monti dice di essere stato informato dell'intervento e dell'uccisione degli ostaggi solo a cose avventute. E, come dice il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, "non c'è motivo di non credergli". Qualcosa non quadra, dunque. Che gli inglesi dicono il vero sarebbe dimostrato dal fatto che l'Aise (il servizio segreto che si occupa dell'estero) avrebbe ricevuto un'informativa da Londra una settimana fa. Nella quale si comunicava l'arrivo delle forze speciali militari nell'area nigeriana dove presumibilmente era prigionieri Franco Lamolinara e Christopher McManus. E dunque era ipotizzabile che fossero pronti a entrare in azione non appena si fossero create le giuste condizioni.  L'informativa sarebbe poi stata girata al ministro degli Esteri, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola sotto forma di un appunto riservato. Nè Terzi nè Monti ne sarebbero stati messi a conoscenza.

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