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Telecom, truffa su sim-card Indagati l'Ad e altri 99

Inchiesta procura di Milano. L'ipotesi di reato: "Ingiusti profitti per 230 milioni di euro soltanto nel 2008"

Andrea Tempestini
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Carabinieri nella sede di Telecom in piazza affari a Milano. Stando a quanto si apprende la società e un centinaio tra manager e dipendenti, sarebbero indagati dalla procura di Milano, nell'ambito di un un'indagine che ipotizza una   maxitruffa fatta con le Sim Card. Gli inquirenti hanno notificato l'avviso di garanzia anche all'ad Marco Patuano, in quanto legale rappresentante di Telecom. Per lui, spiegano fonti investigative, si tratta solo di un atto dovuto anche perché i fatti contestati vanno dal 2001 al 2008 quando Patuano non era ancora amministratore delegato del gruppo. A coordinare l'indagine è il pm Francesco Cajani. Secondo quanto si apprende gli investigatori ipotizzerebbero solo per il 2008 un ingiusto profitto di 231 mln. L'ex canale etnico - Sono nell'ordine di milioni le schede sim vendute da telecom soprattutto attraverso l'ex canale  etnico (poi chiuso,ndr) per la maggior parte a persone inesistenti che sarebbero poi state usate, in parte, anche per la commissione di reati, soprattutto informatici. Le schede usate, infatti, erano intercettabili ma rendevano quasi impossibile l'identificazione. E' quanto emerge negli ambienti giudiziari dopo che i carabinieri, mercoledì mattina, hanno notificato nella sede milanese di Telecom l'avviso di  conclusione delle indagini a 99 indagati oltre alla società, che risponde in base alla legge 231 sui reati commessi dai propri dipendenti. Un vantaggio di 227 mln - I fatti contestati, precisano gli inquirenti, vanno dal marzo 2007 al marzo 2008 periodo nel quale, secondo l'accusa, Telecom avrebbe avuto un vantaggio di circa 227 milioni di euro. Dei 99 indagati tre sono manager apicali del gruppo e 11 dipendenti. Tutti gli altri sono per lo più dealer Telecom. Tutti, secondo l'accusa, avrebbero avuto incentivi dalla vendita di milioni di sim card registrate in questi termini. Gli indagati all'interno del gruppo sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di documenti di identità e schede sim e falsi documentali anche in relazione al trattamento dei dati legati alla privacy. Ricettazione e falso - I dealer, invece, rispondono solo dei reati fine, cioè la ricettazione e il falso. L'indagine non è nuova. I primi accertamenti sono stati svolti dai carabinieri di Busto Arsizio nel 2009. La prima perquisizione, nell'ambito di questa indagine, negli uffici di Telecom risale al marzo 2009 quando venne smantellato il canale etnico del gruppo.

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