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Bosusco parla dall'India: Sopravviverò, amo la giungla

L'ostaggio nelle mani dei maoisti parla con un corrispondente Bbc. "Aspetto. Il mio morale è alto, sto bene"

Andrea Turco
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"Dite alla mia famiglia che sto benissimo, il mio morale è alto. Non preoccupatevi per me, sopravviverò per il tempo necessario a risolvere tutto". Paolo Bosusco ha parlato con il walkie-talkie ad un corrispondente della Bbc. Il 25 marzo scorso è stato rilasciato Claudio Colangelo, rapito con Bosusco nello Stato indiano dell'Orissa dai gruppi maoisti il 14 marzo scorso. Bosusco parla del suo stato di salute. "Sebbene la situazione non sia piacevole, queste persone sono molto gentili e mi trattano bene. Dite alla mia famiglia che sto bene, ho il morale alto e non ho problemi. Nessuno mi sta costringendo a dire cose che io non desideri dire. Vorrei essere rilasciato, ma non posso farci niente. Sto aspettando il risultato dei negoziati", prosegue nell'intervista della quale Repubblica è venuta in possesso, "qualunque cosa ne venga fuori. Sono innocente, rispetto la giungla e la gente che la abita. Spero che ci sia una soluzione pacifica per questo conflitto" Amo la giungla - Bosusco è ottimista, spiega di amare la giungla e spera in un rilascio imminente. "Mi è stata fatta una grande ingiustizia", spiega, "prima di tutto perchè non avrebbero dovuto rapirmi, secondo perchè ho lavorato onestamente e posso fornire a chiunque le prove di tutto quello che ho fatto qui in questi anni. Non sono qui per disturbare niente e nessuno, sono qui perchè amo la natura e gli abitanti delle tribù possono dirlo per me. Ho dedicato tanti anni della mia vita all'Orissa. Anche adesso, con tutto quello che mi sta succedendo, non mi sento di dire nulla di brutto: questa terra  mi ha reso molto felice. Se il governo mi rimpatrierà, mi sarà stata fatta un'ingiustizia due volte".    

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