Per il Chianti classico nel 2015 vendite salite dell'8%
Firenze, 15 feb. (Labitalia) - Il Chianti Classico celebra i suoi 300 anni e lo fa con numeri importanti: nel 2015 le vendite complessive del Gallo Nero sono salite dell'8%, merito del forte trend delle esportazioni a quota 80%, ma anche di una ripresa del mercato italiano, che dopo vari anni di stasi torna a dare segnali di crescita (+2%). Così prosegue l'andamento positivo delle vendite di Chianti Classico che, dal 2009, l'anno più buio della crisi mondiale, possono vantare ad oggi una crescita complessiva del 48%. La performance del Chianti Classico nel 2015 si staglia ancor più in un panorama di sostanziale stabilità delle maggiori denominazioni toscane che segnano un incremento medio delle vendite dell'1%. Questa, in sintesi, la fotografia economica del Chianti Classico, una delle denominazioni di punta dell'enologia toscana e nazionale, che presenta in questi giorni, alla 'Chianti Classico Collection' l'anteprima delle annate 2015, 2014 e della Riserva 2013, oltre ai nuovi prodotti certificati Gran Selezione. “Siamo molto soddisfatti dell'andamento del mercato: un risultato - afferma Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio - che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli ultimi anni e culminato con l'introduzione della Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato da due anni. La Gran Selezione è nata dall'esigenza di valorizzare le punte qualitative del Chianti Classico e oggi rappresenta circa il 4% delle vendite dei vini del Gallo Nero. Un grande vino che ha qualificato ulteriormente la nostra denominazione e che ha già riscosso successi di critica e l'apprezzamento del pubblico internazionale e che in breve tempo si è posizionato nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”. Un altro dato interessante che emerge dal nuovo sistema informatico, messo recentemente a punto dal Consorzio Vino Chianti Classico per monitorare la presenza dei suoi prodotti sui mercati internazionali, è l'estrema diffusione del Chianti Classico nel mondo. Dai primi dati risulta una penetrazione commerciale davvero capillare: sono oltre 100 i mercati di tutto il mondo che hanno visto arrivare, nel 2015, almeno una fornitura di Chianti Classico. Pur rimanendo spiccata la concentrazione delle vendite nei suoi mercati storici, il Chianti Classico raggiunge infatti mete insolite, al di fuori dalle normali rotte commerciali e in tutti i continenti. Tanto per citarne alcune, in ordine alfabetico: Antille Olandesi, Bahrein, Belize, Bermuda, e così via fino ad arrivare all'Uganda e allo Zimbabwe. Per quel che riguarda i suoi mercati tradizionali, anche per il 2015 gli Stati Uniti si confermano al primo posto, assorbendo circa il 31% delle vendite totali, seguiti dall'Italia al 20%, dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito con il 5%, dai Paesi scandinavi, Svizzera e Giappone al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l'1%. Per quel che riguarda la produzione, la vendemmia 2015, a detta di molti di eccezionale qualità, ha toccato i 292.000 ettolitri, un valore leggermente superiore alla media degli ultimi 20 anni. A 92 anni dalla sua costituzione, i soci del Consorzio Vino Chianti Classico, il primo consorzio di produttori vitivinicoli nato in Italia, sono diventati 580, di cui 376 sono le aziende che presentano le proprie etichette sul mercato. In Italia il territorio del Chianti Classico può essere a ragione definito come un vero e proprio 'distretto produttivo' e contare su numeri da 'grande impresa', con un fatturato globale stimabile in oltre 700 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 400 milioni di euro e infine un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.