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Nasce 'Treccani Gusto' per promuovere la cultura del cibo italiano

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Roma, 11 gen. (Labitalia) - Nell'Anno nazionale del cibo italiano - proclamato dal ministero dei Beni e Attività culturali e del Turismo e dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali - nasce 'Treccani Gusto'. Un nuovo progetto editoriale proprio per promuovere la cultura del cibo italiano nel mondo e per ridefinire l'apporto culturale dei prodotti italiani Dop e Igp. A lanciarlo, oggi, l'Istituto della Enciclopedia Italiana e la Fondazione Qualivita. Il progetto editoriale si pone l'obiettivo di lanciare una nuova immagine dell'Italia e delle sue eccellenze enogastronomiche nel contesto internazionale e di ridefinire l'apporto culturale dei suoi prodotti tipici, uno dei più importanti patrimoni di cui il nostro Paese dispone, al pari dei tesori della cultura, del paesaggio e dell'arte. Negli ultimi anni le eccellenze italiane nei settori agricolo e agroalimentare, in particolare quelle a Indicazione geografica tutelate dai marchi di qualità europei Dop, Igp e Stg, si sono poste al centro dell'interesse collettivo non più solo come un'enorme risorsa economica, ma anche come una straordinaria occasione di raccogliere e valorizzare un'importante eredità culturale. Il cibo e il vino, infatti, non sono più un tema che coinvolge esclusivamente gli addetti ai lavori del mondo agricolo, ma sono il fulcro delle discussioni globali sulle prospettive di sviluppo economico, ambientale e sociale. Così, Treccani, da oltre 90 anni punto di riferimento nella diffusione della cultura italiana, e Qualivita, fondazione impegnata insieme a Consorzi di Tutela e istituzioni nella valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità italiane Dop e Igp, uniscono le loro competenze per dar vita a 'Treccani Gusto', un progetto finalizzato alla creazione di contenuti editoriali, nella ricerca di un linguaggio comune che possa dare voce a un racconto sulle eccellenze enogastronomiche italiana. L'obiettivo del progetto editoriale è quello di organizzare in un unico corpus le molteplici esperienze del mondo rurale italiano, al fine di renderle un patrimonio culturale accessibile al nostro Paese e al resto del mondo. La complessa ricchezza delle esperienze agroalimentari e vitivinicole, che le rende uniche e inimitabili, sarà oggetto di prodotti editoriali divulgativi capaci di raggiungere il variegato pubblico da sempre alla ricerca di un canale di conoscenza sul mondo rurale. Nel dettaglio, 'Treccani Gusto' sarà costituito, innanzitutto, da una nuova edizione dell'Atlante Qualivita: l'Atlante Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp e Stg, giunto alla IX edizione, si arricchisce del contributo editoriale Treccani e arriva nelle case degli italiani come cardine della conoscenza delle produzioni tipiche e dei relativi elementi distintivi. Poi, ci sarà un magazine digitale, una rivista pensata per coinvolgere i soggetti attivi sul territorio raccontando i diversi aspetti dell'ambito agricolo e alimentare, in relazione anche ad ambiti evoluti come il turismo. Infine, una banca dati, con glossario specialistico e ricettario: il lessico e il patrimonio informativo delle produzioni di qualità e delle Indicazioni geografiche vengono riconosciuti come elemento consolidato della cultura italiana per essere tutelati e diffusi nel mondo attraverso l'eccellenza della banca dati digitale di Treccani. Commentanto il nuovo progetto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, dichiara: “Il gusto è un prodotto culturale', ha scritto lo storico Massimo Montanari. È una frase che da sola spiega perché un simbolo della cultura e dell'identità italiana come Treccani dia vita a un progetto così importante sull'esperienza agroalimentare. Che sarà raccontata per la nostra capacità di unire territorio, storia, tradizione, paesaggio, cibo. Un patrimonio che ci rende unici e che poggia sulle tre A italiane: agricoltura, alimentazione, ambiente. L'iniziativa di Treccani apre nel migliore dei modi l'Anno nazionale del cibo e mi auguro possa diventare un punto di riferimento per diffondere conoscenza e consapevolezza. Perché non c'è sviluppo senza cultura”. Per Paolo De Castro, parlamentare europeo e presidente del comitato scientifico Qualivita, “iniziative come quella di oggi confermano quanto sbaglino a pensare che con la cultura non si mangi". "Le nostre Dop e Igp, grazie al sistema europeo di denominazioni certificate, qualificano un patrimonio di prodotti ineguagliabili al mondo, frutto dell'accumularsi nei secoli di conoscenze e di saper fare: la loro valorizzazione da parte di un istituto prestigioso come Treccani - sottolinea - non può che aumentarne la rilevanza e la conoscenza a livello nazionale e, mi auguro, internazionale, esaltando il legame indissolubile tra cibo di qualità, territorio e cultura sul quale il nostro governo ha sempre voluto puntare”. “Treccani ritiene importante il suo impegno, accanto a Fondazione Qualivita, per la tutela e la promozione dei valori culturali - afferma Massimo Bray, direttore generale Treccani - legati alle eccellenze enogastronomiche italiane. Siamo convinti che ci sia bisogno, oggi più che mai, di fare sistema e di promuovere in forma autorevole l'immagine dell'Italia produttiva nel mondo, collocando il cibo e il vino del nostro Paese accanto agli altri elementi costitutivi del patrimonio culturale nazionale italiano". "Vogliamo partecipare - aggiunge - all'Anno nazionale del cibo italiano, l'importante iniziativa promossa dai due ministeri, quello dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e quello delle Politiche agricole alimentari e forestali, mettendo a disposizione la nostra esperienza editoriale, e le tecnologie sviluppate per il portale www.treccani.it, che conta più di 500.000 visitatori unici al giorno, e tutti gli strumenti e le competenze che hanno caratterizzato Treccani negli oltre 90 anni della sua storia. Sono certo che Treccani potrà diffondere presso un pubblico attento e sensibile alla qualità il messaggio più alto che proviene dal comparto agroalimentare italiano: è possibile produrre ricchezza rispettando e valorizzando il nostro territorio, il nostro paesaggio, la nostra identità”. Come ricorda Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc, “la Federdoc ha fra i suoi scopi sociali quello di contribuire ad aumentare la conoscenza del nostro patrimonio vitivinicolo a D.O. in ambito nazionale e internazionale, svolgendo attività d'informazione e promozione presso i vari target di riferimento". "Siamo quindi veramente lieti - prosegue - che l'Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, in collaborazione con la Fondazione Qualivita, contribuisca alla valorizzazione delle nostre Denominazioni e della cultura enogastronomica italiana. Treccani è stata, ed è tutt'ora, una guida attenta e puntuale della nostra identità nazionale che ha contribuito, di generazione in generazione, a far crescere il sapere nazionale e, pertanto, riteniamo, contribuirà a fornire un valore aggiunto ai nostri prodotti di qualità, presentandoli al grande pubblico come parte integrante della cultura italiana”. Da parte sua, Nicola Cesare Baldrighi, presidente di Aicig, osserva che “i prodotti di qualità Dop e Igp sono un asse portante del sistema agroalimentare italiano e caratterizzano le attività economiche dei rispettivi territori di produzione; rappresentano anche un fondamentale patrimonio, che si esplicita attraverso la riproduzione degli usi locali, leali e costanti, cioè della tradizione produttiva; racchiudono in una sintesi virtuosa gli elementi delle specificità ambientali, delle tecniche produttive, delle attività umane, che si manifestano attraverso il linguaggio dei sensi: sono un patrimonio culturale vivo ed attuale”. “Il progetto 'Treccani Gusto' - spiega Cesare Mazzetti, presidente di Fondazione Qualivita e di Assodistil - affronta un tema importante per lo sviluppo del settore agroalimentare: far emergere come il legame tra territorio e produzioni tipiche sia, da un lato, una leva di crescita economica ed espressione di 'soft power' e, dall'altro, un driver culturale capace di rinnovare il patrimonio italiano. La produzione di bevande spiritose tradizionali, che nel nostro Paese assume gradazioni e aspetti via via diversi attraversando la Penisola dalle Alpi alle Isole, va senza dubbio considerata come espressione del patrimonio culturale e storico italiano, oltre che, mi sia concesso dirlo, alla propensione del popolo italiano per la socializzazione e il ben vivere. Le imprese di Assodistil sono sempre più impegnate nella conservazione e diffusione di tale patrimonio, all'interno di una necessaria vocazione a uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”. “Con questo progetto - conclude Mauro Rosati, direttore generale Fondazione Qualivita - ci poniamo l'ambizioso obiettivo di contribuire alla conoscenza delle complesse esperienze rurali, agricole e alimentari italiane affinché possano divenire una vera e propria cultura mainstream. Una cultura che piace a tutti, non solo perché può costituire un vero supporto per il sistema economico del Paese sul fronte della promozione e della tutela dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli, ma soprattutto perché rappresenta l'unione perfetta fra ambiente, alimentazione e agricoltura, finalizzata allo sviluppo sostenibile. Un modello, quello italiano, fatto di comunità locali, economie geografiche, saper fare e capitale umano, paesaggio, reti sociali, tecnologie, qualità, certificazione, un orizzonte culturale a cui da tempo il mondo aspira sempre di più”.

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