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Olimpia Milano, il bilancio di Ettore Messina dopo la sconfitta in finale: "Stagione comunque bellissima"

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Fabrizio Carcano
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“L’anno prossimo proveremo a tornare a questo punto della stagione pronti a competere. Nonostante questo voglio fare comunque i complimenti ai ragazzi perché nel complesso questa è stata una bellissima stagione”. L’Olimpia Milano ha chiuso nel peggiore dei modi, con una sconfitta per 4-0 nella finale scudetto contro la Virtus Bologna, una stagione altrimenti quasi perfetta.

Dopo otto mesi e mezzo esaltanti è arrivata una settimana da buttare, una ‘tara’ da fare per valutare un’annata che lo stesso coach Ettore Messina archivia come bellissima. A ragion veduta. Milano ha chiuso terza in Eurolega, seconda in serie A dopo aver vinto la fase regolare e ha messo in bacheca la Coppa Italia e la SuperCoppa Italiana. Non è poco. È sul giudizio complessivo bisogna considerare le 26 vittorie in 41 gare di Eurolega e quella semifinale persa solo all’ultimo secondo contro il Barcellona.

Un’annata iniziata a settembre, con 91 partite e un assurdo tour de force da 36 partite negli ultimi due mesi. Troppe gare ravvicinate, da inizio aprile l’AX Armani Exchange ha giocato un giorno sì e uno no, arrivando sulle ginocchia alla finale contro una Virtus Segafredo nettamente più fresca. “Faccio i complimenti alla Virtus, sono stati bravi a ricompattarsi dopo la fine dell’Eurocup e  non era facile per loro riuscirci. La mia sensazione è che fossimo arrivati in forte debito fisico e mentale”, ha chiosato Messina.

Che sta già pensando alla prossima stagione. Qualcosa andrà cambiato. E migliorato. Ma l’Olimpia arrivata ad un secondo dalla finale di Eurolega ripartirà dal blocco dei suoi senatori: Rodriguez, Datome e il gruppo americano Delaney, Hines, Punter, Shields e Leday. Tanta roba, anche se dovranno essere innestati giocatori che diano di più uscendo dalla panchina dando per scontato gli addii di Brooks, Cinciarini e forse Tarczewski.

E il sogno resta comunque l’ex Niccolò Melli se, dopo due anni di NBA, tra New Orleans dove ha giocato abbastanza e Dallas dove ha giocato pochissimo, potrebbe scegliere a 30 anni di tornare in Europa per inseguire quell’Eurolega che ha perso in due final four con il Fenerbahce…

 

 

 

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